Un satellite individua la plastica nei mari: Sentinel-2 punta a ridurre l’inquinamento degli oceani

Rintracciare la plastica in mare grazie a un satellite. Con questo obiettivo l’Agenzia Spaziale Europea sta utilizzando Sentinel-2: individuati i rifiuti, anche quelli di piccole dimensioni.
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Alessandro Artuso 29 Aprile 2020

Scoprire dove si trova la plastica grazie all'intelligenza artificiale utilizzando il Sentinel-2: questo è l'obiettivo del satellite che riesce a rintracciare i frammenti di plastica più grandi di soli 5 millimetri. Il risultato è il frutto di una ricerca pubblicata su Scientific Reports e realizzata dai ricercatori del Plymouth Marine Laboratory e della University of the Aegean di Mitilene. Questi materiali si depositano negli oceani creando gravissimi problemi agli animali marini che vi abitano.

I risultati della ricerca

Gli studiosi hanno identificato, grazie ai dati di Sentinel-2, delle tracce di plastica in mare. Il progetto fa parte dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed è preciso nell'86% dei casi. Grazie a un algoritmo sono stati classificati i materiali individuati nel porto di Durban (Sudafrica) e a largo delle coste di Mitilene (Grecia), ma non solo. I risultati hanno mostrato chiazze di detriti galleggianti.

In altre zone – isole di San Juan (Canada), Accra (Ghana), Regno Unito, Scozia orientale e Da Nang (Vietnam) – l'analisi ha mostrato un successo importante, raggiungendo persino il 100% nelle isole canadesi. Gli autori dello studio hanno intenzione di utilizzati i droni e anche i satelliti ad alta risoluzione per effettuare la pulizia delle acque marine e il monitoraggio dei rifiuti di plastica in mare.