
Trekking, mountain bike, nordic walking. Non sono gli unici sport che si possono praticare in estate in alta quota. Forse ti sarà capitato di sentire parlare anche di via ferrata, e se frequenti la montagna, forse avrai avuto anche l’occasione di imbatterti in un gruppetto di appassionati di questi percorsi, imbragati di tutto punto, incaschettati e pronti ad affrontare un’ascensione in vetta.
Meno impegnativa dell’alpinismo, ma senza dubbio più adrenalinica di un semplice trekking in alta quota, la via ferrata è un percorso lungo una parete di una montagna predisposto con strutture e attrezzature artificiali che consentano uno spostamento in sicurezza. Se hai avuto l’occasione di fare un’escursione in quota, potrà esserti capitato di notare qualche cavo d’acciaio, delle staffe o delle scalette metalliche fissate in alcune parti della roccia: quella è, con tutta probabilità, una via ferrata.
La via ferrata quindi si colloca in qualche modo tra le attività di escursionismo e di alpinismo, richiede una certa confidenza con l’ambiente montano, con il proprio "senso di vertigini" e naturalmente necessita obbligatoriamente di una buona attrezzatura per non rischiare di trovarsi in difficoltà.
Un kit base per affrontare una via ferrata consiste innanzitutto in un imbrago da arrampicata che può essere di due tipi: basso o alto. L’imbrago basso ha due cosciali collegati ad una fascia sul ventre che si chiude all’altezza della vita: l’imbrago alto, o completo, ha anche un pettorale, pertanto arriva ad avvolgere sia le gambe che le spalle.
C’è poi il set da via ferrata a forma di Y (unico attualmente omologato), composto da due longe corredate (cavi o fettucce elastiche) da moschettoni e da un dissipatore. Di cosa si tratta? Il dissipatore è una fettuccia arrotolata posta in una custodia che, in caso di caduta, si lacera, diminuisce e ammortizza la caduta d’arresto: in pratica, salva la schiena dai classici colpi di frusta. Ovviamente una volta utilizzato il dissipatore, questo va sostituito con uno nuovo.
Non va poi dimenticato il casco di protezione, uno strumento indispensabile per la tua sicurezza. Un casco è in grado di ripararti dall'eventuale caduta di alcuni sassi provocata da escursionisti che ti precedono sulla via ferrata. Allo stesso tempo ti protegge da altri piccoli incidenti, che possono avvenire in passaggi stretti dove sono presenti rocce più o meno appuntite o dove possono essere presenti rami bassi.
Un paio di guanti è più che consigliato. Se i cavi della via ferrata sono bagnati o ghiacciati i guanti proteggono le mani, e in ogni caso, limitano la possibilità di abrasione della pelle.
Affrontare una via ferrata in solitaria è fattibile, ma si consiglia sempre di approcciarsi ad un’attività di questo tipo con una guida esperta e possibilmente in gruppo, oltretutto è anche più divertente. Prima di impegnarsi in una via ferrata è meglio poi conoscerne la difficoltà e procedere per gradi, vale a dire iniziare da una via poco impegnativa per verificare la propria preparazione e il proprio rapporto con l’altezza (non sai di sofffrire di vertigini finché non ti trovi davvero in alto).
Nel suo libro “Vie ferrate. Storia, tecnica, materiali e segreti”, Michele Dalla Palma, istruttore di alpinismo e scialpinismo, ha fornito questa catalogazione delle vie ferrate: una via ferrata contrassegnata con la lettera F è facile, vale a dire poco impegnativa e che si sviluppa per lunghi tratti su sentiero; se contrassegnata con le lettere MD è di media difficoltà, una ferrata lunga ed esposta, ma sempre facilitata dall’attrezzatura artificiale; una ferrata contrassegnata con la lettera D è difficile: può esserci qualche breve strapiombo e alcuni passaggi potrebbero richiedere una certa preparazione atletica. Le lettere TD indicano una via ferrata molto difficile, con tanti passaggi tecnici, e dove è richiesta non solo forza nelle braccia, ma anche la mancanza totale di senso di vertigini. Infine una ferrata indicata con le lettere ED è estremamente difficile, ma personalmente mi ero già fermata alla lettera F.