Via libera al ddl su contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica: cosa prevede

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo disegno di legge contro sulla violenza sulle donne: un pacchetto di misure che mira a rafforzare l’attuale Codice rosso e a prevenire che i cosiddetti “reati spia” si trasformino in delitti più gravi, andando ad aumentare ancora i drammatici dati sui femminicidi in Italia. Tra le novità principali ci sono l’ampliamento dell’applicazione del braccialetto elettronico, l’inasprimento delle misure cautelari e la riduzione dei tempi della giustizia.
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Maria Teresa Gasbarrone 9 Giugno 2023

Dall'inizio del 2023 in Italia sono state uccise 48 donne, 39 di queste sono vittime di femminicidio. Una scia interminabile di sangue, che ora – dopo il brutale omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese uccisa a Senago, in provincia di Milano, dal compagno Antonio Impagnatiello – anche il governo prova ad arginare attraverso un apposito disegno di legge.

Sono diverse le misure contenute nel nuovo ddl sulla violenze contro le donne approvato il 7 giugno dal Consiglio dei Ministri. Molte puntano a introdurre misure cautelari più restrittive e severe nei confronti di chi commette reati di genere, ma il pacchetto di disposizioni, che rafforza l'attuale "Codice rosso", punta anche a ridurre i tempi della giustizia e ad attuare programmi di formazione.

"Solo con un'operazione culturale ha affermato il Cdm – possiamo iniziare a ridurre se non eliminare reati odiosi: deve iniziare nelle scuole e proseguire dappertutto, anche nelle carceri".

Codice rosso potenziato

Il ddl sulla violenze contro le donne consiste in un rafforzamento delle misure già previste nel Codice rosso del 2019: intensificazione dell'uso del braccialetto elettronico per coloro che sono agli arresti domiciliari; il distanziamento fissato a 500 metri non dolo dall'abitazione della vittima, ma anche dai luoghi che abitualmente frequenta; l'ammonimento; l'arresto in flagranza differita con la produzione di video e foto.

Sono state introdotte modifiche anche nei tempi della giustizia, già ridotti dal Codice rosso. Quest'ultimo ha infatti previsto l'obbligo per la polizia giudiziaria di riferire immediatamente la notizia di reato al pubblico ministero e il tempo massimo per quest'ultimo di tre giorni per sentire la vittima.

Oggi il ddl aggiunge a queste indicazioni i termine di 30 giorni per il pubblico ministero per poter valutare il rischio e decidere la necessità delle misure cautelari, e dall'altra parte 30 giorni perché il giudice possa poi metterle in atto.

Contro i i reati spia

Il ddl punta, almeno nelle intenzioni del governo, soprattutto alla prevenzione, per evitare che i reati spia possano poi degenerare in delitti più gravi. Per questo motivo l'inasprimento riguarda soprattutto chi è già stato destinatario dell'ammonimento e ricade nella stessa condotta, i cosiddetti recidivi.

"Abbiamo rafforzato – ha spiegato la ministra per per la Famiglia, Eugenia Roccella – anche l'ammonimento, che è il primo passo che può fare il questore a tutela della possibile vittima, estendendolo ai reati spia", ovvero "quei reati che possono configurare una situazione di allarme e consentire un intervento preventivo prima che la situazione si aggravi".

Flagranza differita

Un'altra novità importante contenuta nel ddl contro la violenze sulle donne è l'introduzione dell'arresto in flagranza differita, ma entro 48 ore da quando è avvenuto il fatto, per i cosiddetti "reati spia", cioè stalking, violazione del divieto di avvicinamento e maltrattamenti contro i famigliari.

"D'ora in poi, filmati e immagini costituiranno prove per far scattare il fermo", ha spiegato Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e vicepresidente della Commissione vigilanza Rai.

Braccialetto elettronico e misure cautelari

Tra le misure inasprite c'è inoltre l'intensificazione dell'uso del braccetto elettronico. Non solo è stata prevista l’applicazione della misura cautelare in carcere nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Viene inoltre ampliato l'elenco delle fattispecie a cui può essere applicato l'allontanamento, comprendendo tra questi anche il reato di tentato omicidio e di deformazione dell'aspetto della persona mediare lesioni permanenti al viso – se commessi a danno di conviventi o congiunti.

Per questi casi è stato anche previsto il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a 500 metri, dalla casa familiare o da altri luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa.