A Milano l’inquinamento si sposta dal centro in periferia e aumentano i decessi: quali soluzioni trovare?

Lo studio condotto dall’Ats di Milano ha evidenziato come negli ultimi anni i livelli di inquinamento si stanno sempre più spostando dal centro verso le prime periferie della città e questo porta anche a un considerevole aumento dei decessi tra i residenti visto che i quartieri più limitrofi sono anche i più poplati. Ci sono però delle soluzioni.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 14 Febbraio 2024

Sono sempre maggiori le evidenze degli effetti dell’esposizione a inquinanti ambientali sulla salute riferite alla mortalità, alle patologie croniche e a quelle acute. E proprio in merito a questa tematica sappiamo bene come alcune città e zone del Nord Italia siano le più critiche, non solo nel nostro Paese, ma in tutt'Europa. Infatti stando agli ultimi dati forniti dal satellite europeo Copernicus, 8 delle 10 città più inquinate in tutto il vecchio continente sono italiane.

A questo, sempre di recente, si è aggiunto anche uno studio dell’unità di epidemiologia dell’Ats di Milano, appena pubblicato sulla rivista scientifica "Epidemiologia&Prevenzione", il quale offre per la prima volta alcuni dati nuovi sul capoluogo lombardo, in quanto molto specifici, zona per zona.

I dati riguardano il 2019 e tramite questi l'Ats ha potuto decretare il decesso di 12.810 mila persone come "morte naturale". Dalle analisi e dalle autopsie su chi ha perso la vita si è riscontrato come 1.300 di quei decessi sono attribuibili all’esposizione a lungo termine a NO2 e più di 1.600 sono dovuti all’esposizione a particolato atmosferico Pm2,5.

Qui si può trarre una prima conclusione. Tra tutti i decessi per cause naturali si evince che il 10 e il 13% sono attribuibili all'inquinamento cittadino.

Il focus dell'Ats si è poi spostato sull'analizzare, quartiere per quartiere e i dati raccolti sono sterminati. Prendendo la mappa della città di Milano hanno notato come NO2, PM2.5 E PM10, aumentano in zone molto più trafficate da mezzi esterni e quindi una delle prime cause riguarda il settore dei trasporti. Questi particolati diminuiscono sempre più quando si analizzano zone centrali della città, dove da anni sono state istituite le ZTL. L'altro fattore riguarda invece l'efficientamento energetico degli edifici che nel caso delle zone periferiche è inferiore. Andando avanti gli altri due punti centrali sono la quantità di verde in rapporto alla popolazione che risiede in periferia e quanta poca distanza c'è tra abitazione e abitazione, rispetto sempre al centro.

L'ATS di Milano è riuscita anche a indicare il tasso di mortalità quartiere per quartiere legato alla forte esposizione di NO2, ovvero biossido d'azoto. Se nel 2019 sono morte 1330 persone per NO2 su un milione di abitanti, vuol dire che per 100mila abitanti sono morte 130,3 persone in media. Da questo dato parte la mappatura zona per zona:

  • Quarto Oggiaro 158
  • Bovisasca 156
  • Niguarda 156
  • Parco Lambro 164
  • Città Studi 149
  • Mecenate 193
  • Lodi 159
  • Bande Nere 166
  • Lorenteggio 165
  • Gallaratese 170
  • QT8 161
  • Tibaldi 178
  • Barona 167
  • Ventidue Marzo 151

Come puoi notare la media sale in tutti questi quartieri che sono la periferia della città e sale proprio per le motivazioni e i fattori indicati precedentemente.

Dalle indicazioni dei decessi da NO2 si è passati alle indicazioni dei decessi per PM2.5

I  1.644 decessi corrispondono a 160 decessi per 100 mila abitanti. La distribuzione per quartieri mostra "un maggior numero di decessi e tassi più elevati per zone periferiche come Mecenate, Gallaratese, Tibaldi, Barona, Lorenteggio, Bande Nere" .

Soluzioni per ridurre il rischio all'inquinamento

Se vivi in periferia sappi che è importante anche trovare delle soluzioni per non esporti eccessivamente a livelli di inquinamento alti e molto mutevoli giorno per giorno. Una su tutte è quello di utilizzare la mascherina, ma comunque non basterebbe nella quotidianità. Serve che cambino alcune cose in tuo possesso. Ti sto parlando di come gestire l'inquinamento in casa tua. Molto spesso per il ricircolo d'aria sarebbe corretto aprire le finestre. Ma se in questo modo entrassero i famosi NO2 PM2.5 O PM10? E se per igenizzare o pulire casa si usassero detersivi con sostanze potenzialmente tossiche?

Queste domande te le pongo non per allarmarti o spaventarti, ma per farti capire che, se a livello generale una soluzione finale non può dipendere da te, almeno per la tua singola vita puoi trovare soluzioni cambiando alcuni aspetti della tua routine. Vediamo insieme come.

Quando pensi di pulire casa utilizzando il miglior detersivo igienizzante sulla piazza, molto probabilmente stai spargendo sostanze chimiche potenzialmente pericolose in tutto l'ambiente domestico. Non voglio demoralizzarti, ma varrebbe la pena considerare alcuni detersivi ecologici a base di aceto bianco, bicarbonato o acido citrico.

Immagineresti poi che ogni volta che cucini vengono sprigionate nell'aria molecole e composti organici volatili inquinanti? Siamo così preoccupati di difenderci dall'inquinamento dell'ambiente esterno, che non ci fermiamo a pensare che una cucina a gas è una significativa fonte di biossido di azoto. Anche gli apparecchi elettronici come computer e televisori emettono sostanze inquinanti che hanno un impatto negativo sulla qualità dell'aria di casa. Quindi prova a tenere spenti i dispositivi e lontani da te di notte, quando sei a letto e dormi.

Inoltre sono fondamentali per tenere più lontano possibile l'inquinamento da casa tua:

  • Un purificatore aria
  • Non è collegato direttamente all'inquinamento dell'aria, ma cambiare o inserire dei filtri ai rubinetti per l'acqua sicuramente ti da maggiore sicurezza nel berla depurata, senza Pfas.
  • Delle piante che puliscono l'aria dalle particelle inquinanti
  • Cambiare i fornelli da quelli a gas a quelli a induzione, in quanto si è scoperto tramite uno studio che questi portano all'aumento di concentrazioni di diossido d’azoto NO2
  • Come per i fornelli è importante, dove puoi, elettrificare anche il riscaldamento, evitando l'utilizzo di stufe a legna.

Fonte | Ats Milano

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.