A Treviso si differenzia l’87% dei rifiuti, a Crotone solo l’8%: la media nazionale italiana è del 75%

La classifica stilata dal Conai e dal Green City Network rende omaggio al Nord Italia, che spicca in tutti i settori della raccolta differenziata. Situazione differente al Centro, dove il Lazio delude. Male il Sud: Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e Campania sono state bocciate. Solo a Oristano col 75%, seguita da Cagliari (74%) e Avellino (72%) ci sono ottimi segnali di crescita.
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Francesco Li Volti 11 Novembre 2020

In Italia si differenza il 75% dei rifiuti. Con grandi differenze da Nord a Sud, certo, ma la media nazionale è comunque molto buona e ben sopra la soglia prevista dall'Europa (65%). La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato grandi cambiamenti nei decenni passati con lo sviluppo della raccolta differenziata, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo di una gran quantità di rifiuti, anche se permangono ancora alcune difficoltà e si pongono nuove sfide. Per approfondire ed affrontare queste tematiche, da nord a sud del Paese, il Green City Network e il Conai, Consorzio nazionale imballaggi, hanno redatto dei "Rapporti sui rifiuti urbani e l’economia circolare", prendendo in esame le aree geografiche del Paese: Nord, Centro e Sud.

Nord Italia

Per quanto riguarda il Nord sono state prese in esame le 7 Regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta) e 9 Capoluoghi di provincia. Treviso, Pordenone, Mantova, Belluno, Trento, Biella, Verbania, Vicenza e Cremona hanno superato il 75% di raccolta differenziata, con Treviso che arriva all’87%, mentre in sei città è inferiore al 50% con Genova ferma al 33%.

I trend di crescita della raccolta differenziata al Nord sono così positivi che agli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani fissati a livello europeo per il 2025, 2030 e 2035 possono già non essere più un problema. Unica Regione con qualche ritardo è la Liguria. L'Europa impone un tasso di riciclo pari al 65% entro il 2025 e lo scorso anno il sistema ha già raggiunto il 70% in Veneto, Trentino e Lombardia.

Centro Italia

Come si dice, nel mezzo c'è la verità. E infatti la situazione del centro Italia rispecchia la fotografia del mondo del riciclo italiano. La produzione dei rifiuti urbani è stabile e cresce la raccolta differenziata nelle Marche, Emilia Romagna ed Umbria, che superano la media nazionale rispettivamente con il 69%, 67% e 63%, mentre Lazio e Toscana si attestano al di sotto della media nazionale (58%). Tra le città Ferrara (Emilia Romagna) spicca tra tutte, arrivando addirittura all'86%, seguita da Parma e Lucca, entrambe all'81%. Il riciclo è in linea con quello nazionale: 45%.

Solo le Marche, con il 56%, hanno raggiunto l'obiettivo europeo del 2025 (55%), ma anche l'Emilia Romagna è ormai vicina (54%). Fanalino di coda al Centro è il Lazio, ferma al 34% (e a Roma solo il 43% attua la raccolta differenziata). Serve una scossa, tra cittadini, Istituzioni e impianti.

Sud Italia

Brutte notizie al Sud. Ben cinque sono le Regioni che hanno una raccolta differenziata inferiore alla media nazionale: Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e Campania sono state bocciate. Sprazzi di luce in Abruzzo e Sardegna, rispettivamente con il 60% e il 67%. Medaglia d'oro a Oristano col 75%, seguita da Cagliari (74%) e Avellino (72%): non classificabile Crotone, ferma all'8%.

Nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo di riciclo al 2025 (55%), la Sardegna lo sfiora con il 54%. In ritardo sia sulla raccolta differenziata che sul riciclo la Sicilia, anche se negli ultimi anni ci sono stati buoni incrementi.