Abbattuti i pini di viale Mediterraneo a Tarquinia Lido: uno storico viale alberato diventa un deserto

A Tarquinia Lido, l’amministrazione comunale ha abbattuto 65 pini marittimi di viale Mediterraneo. La decisione ha scatenato la protesta dei cittadini e delle associazioni ambientaliste che denunciano uno scempio ambientale e paesaggistico.
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Roberto Russo 27 Febbraio 2024

Sotto il cielo terso di febbraio, a Tarquinia Lido (in provincia di Viterbo), si consuma un dramma silenzioso. Viale Mediterraneo, un tempo viale alberato di pini marittimi che regalavano ombra e ristoro ai passanti, si presenta oggi come un deserto arido e spoglio.

I 65 pini che lo adornavano, definiti "storici" da cittadini e associazioni, sono stati abbattuti in pochi giorni, su ordine dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Giulivi.

La decisione ha scatenato la rabbia e l'indignazione di molti. Tre pareri contrari espressi dalla Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale, non sono bastati a fermare l'abbattimento. Diverse associazioni civiche hanno protestato contro lo "scempio ambientale e paesaggistico" che ha cancellato per sempre un tratto distintivo del Lido.

Anche il noto attore Alessandro Gassmann è intervenuto duramente sulla faccenda, un po' come accaduto nel caso delle nuove regole di Trenitalia sul trasporto di bici e monopattini a bordo dei treni.

Perché i pini sono stati abbattuti?

Le motivazioni addotte dall'amministrazione per giustificare l'abbattimento si basano su presunti rischi per la pubblica sicurezza, legati alle radici dei pini che avrebbero danneggiato la pavimentazione stradale e i marciapiedi. Tuttavia, perizie degli esperti e la stessa Soprintendenza hanno sostenuto che il manto stradale poteva essere riparato senza sacrificare gli alberi, che peraltro erano in ottimo stato di salute.

La vicenda di Tarquinia Lido solleva diverse questioni: la mancanza di dialogo e partecipazione democratica nelle decisioni che riguardano il patrimonio naturale; la superficialità con cui si valuta l'impatto ambientale di interventi drastici come l'abbattimento di alberi secolari; la miopia di una politica che privilegia soluzioni immediate e a basso costo rispetto a una visione di lungo termine che tenga conto del benessere della collettività e dell'ambiente.

Un viale spoglio e un futuro incerto

Il viale dei pini di Tarquinia Lido è solo l'ultimo esempio di una tendenza preoccupante: la progressiva desertificazione delle nostre città, private del verde che le rende più vivibili e a misura d'uomo. La perdita di alberi non è solo un danno estetico, ma ha conseguenze concrete sulla qualità dell'aria, sul microclima e sulla biodiversità.

C'è bisogno di un cambio di rotta, di una nuova cultura che ponga al centro il rispetto per l'ambiente e la tutela del patrimonio naturale. Le future generazioni non ci perdoneranno se continueremo a sacrificare la bellezza e la salute del nostro pianeta sull'altare di una miope e scellerata gestione del territorio.

Fonte | ANSA