
Ne avrai lette e soprattutto sentite tante riguardo l'alimentazione da tenere durante l'allattamento. Diverse avvertenze su possibili cibi allergizzanti, alimenti che favoriscono le coliche e altri che aiutano a produrre più latte. Per la verità, tutte queste sono credenze popolari sebbene motivate sicuramente da buone intenzioni: proteggere una nuova vita che è appena venuta al mondo. Bene, ti farà piacere sapere che la natura ha esattamente lo stesso scopo, al punto che è pronta a privarti di sostanze nutritive per convogliarle nel latte materno. Quindi nessun timore che tuo figlio possa non assumere tutti i nutrimenti di cui ha bisogno, semmai dovrai esserne certa di averne abbastanza anche per te. Ma non è un risultato così difficile da raggiungere: basta portare avanti una dieta varia ed equilibrata, proprio come dovresti fare ogni giorno, con quale piccolo accorgimento che ora vedremo insieme.
Prima di tutto, va chiarito che durante l'allattamento potrai mangiare un po' di tutto. Non dovrai insomma privarti di questo o di quel cibo, ma semplicemente fare attenzione a combinare un menù equilibrato. Inoltre, al contrario di quello che a volte si pensa, non è necessario aumentare eccessivamente la quantità di calorie ingerite. È vero infatti che avrai bisogno di circa 700 Kcal in più ogni giorno, ma è altrettanto importante ricordare che una parte viene ricavata dal grasso che hai accumulato durante la gravidanza. Dunque l'allattamento ti aiuterà anche a tornare in forma dopo il parto.
Al netto dei depositi a cui il tuo corpo può attingere, dunque, l'incremento effettivo dovrà essere di circa 500 Kcal al giorno accompagnati da 17 grammi di proteine in più. Almeno per i primi sei mesi, perché se prosegui anche nei successivi tre, saranno sufficienti 11 grammi di proteine in aggiunta alla tua alimentazione normale.
Per raggiungere queste quantità in modo sano dovresti prima di tutto chiedere il consiglio a un nutrizionista o al tuo medico. A livello indicativo, corrispondono più o meno a uno o due spuntini, che non dovrebbero però essere a base di cibi ipercalorici. Una buona idea sono la frutta secca, lo yogurt, il formaggio o il latte.
Ma per quanto tempo puoi continuare ad allattare tuo figlio? Bè, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, puoi proseguire oltre i canonici sei mesi. Anzi, il consiglio, per chi può, è quello di arrivare fino a due anni. Semplicemente, una volta superato il primo semestre, il tuo latte da solo non è più sufficiente e dovrai cominciare ad abbinare anche i primi cibi solidi. Insomma, puoi iniziare con lo svezzamento anche se continui ad attaccare tuo figlio al seno.
Non esistono veri e propri alimenti che dovresti evitare durante l'allattamento, ma semplicemente prodotti da consumare con moderazione. Il primo di questi è sicuramente l'alcol, per cui sono possibili effetti deleteri anche a bassissime dosi. Per questo la scelta migliore è astenersi dal suo consumo.Un'altra bevanda a cui prestare attenzione è il caffè e tutti i liquidi contenenti caffeina: non eccedere oltre le due tazzine al giorno e cerca di assumerle lontane dalla poppata.
Ora magari ti starai chiedendo quali alimenti dovresti evitare per non provocare le coliche nel neonato. Per la verità, nessuno. Astenersi dal mangiare legumi non allevierà il problema del bambino, perché non sono causate dall'ingestione di aria. Meglio chiedere al pediatra quali rimedi puoi adottare per fargli avvertire meno fastidio e dolore.
Allo stesso modo, non avere timore di includere nella tua alimentazione ingredienti che possono avere sapori più forti o particolari, come le spezie, l'aglio o gli asparagi. Forse non lo sai, ma l'educazione del piccolo al gusto parte proprio da questo momento. Attraverso il latte inizia a percepire e riconoscere alcuni aromi e potrebbe quindi essere più facile per lui mangiare questi alimenti una volta svezzato.
Non vi sono alimenti che favoriscono la produzione di latte, nemmeno il brodo di gallina o il latte stesso. Se vuoi essere sicura di avere sempre le scorte adeguate, puoi aiutarti semplicemente con una dieta sana e ricca di fibre. In particolare dovresti cercare di assumerne circa 30 o 35 grammi ogni giorno. Sono molto importanti quindi la frutta, la verdura e i cereali integrali. In generale, più la tua alimentazione è varia e meglio è perché sarà più facile assimilare tutti i nutrienti di cui hai bisogno. Se invece hai paura di risultare carente in qualche valore, è meglio se chiedi consiglio al tuo medico e capite insieme se abbia senso procedere con un'integrazione.
Sei preoccupato che tuo figlio possa sviluppare un'allergia alimentare e quindi sei molto attenta a non mangiare i cosiddetti cibi allergizzanti come crostacei, arachidi, frutta secca, soia o cioccolato. Per la verità, non hai nulla da temere. Inserisci pure questi alimenti nella tua dieta, rispettando le giuste porzioni. Se tuo figlio inizierà ad entrare in contatto con questi alimenti fin da subito, potrebbe aumentare il suo livello di tolleranza. Un discorso importante soprattutto per chi ha già storie di allergie alimentari in famiglia.
Importante al pari della dieta durante l'allattamento, è l'idratazione. Per evitare di lasciare il tuo corpo a corto di liquidi, accertati di bere almeno 2 o 3 litri di acqua al giorno, meglio se povera di sodio e con una concentrazione di nitrati non superiore ai 10 milligrammi per litro. Oltre all'acqua, puoi beneficiare di altri liquidi come brodo, vegetale o di carne sgrassato, spremute, centrifugati e latte.
Anche durante l'allattamento è sempre importante mantenere uno stile di vita sano, perché favorisce la produzione di un latte più nutriente e ti aiuta a non accumulare peso in eccesso. Perciò largo all'attività fisica, come lunghe passeggiate all'aria aperta o, quando non è possibile, ad esercizi che puoi svolgere in casa. Chiedi prima il consiglio di un medico o di un esperto, naturalmente.
E poi, oltre a mantenere un'alimentazione equilibrata, ricordati anche di non fumare. D'altronde, dovresti aver già smesso durante la gravidanza: questo non è certo il momento giusto per ricominciare.
Fonti| Ospedale Bambino Gesù; UPPA