Ansia, paura e stress? Scrivere un diario può aiutarti a stare meglio

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Scrivere un diario personale può essere un valido strumento per superare paura e ansia. Una tecnica che è usata anche dagli psicologi, ma nessuno ti vieta di provare ad applicarla in questi giorni di quarantena. Bastano 15 minuti, un foglio di carta e una penna.
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Gaia Cortese 26 Marzo 2020

Uscire a correre all’aria aperta, fare una partita a tennis o cedere a un peccato di gola. Sono numerosi i comportamenti che si possono mettere in atto per dare vita a uno sfogo, per combattere l’ansia e per distrarti da qualcosa che può preoccuparti.

Se ci pensi bene anche tu probabilmente hai un modo per provare a stare meglio in un momento in cui ti senti messo alla prova. E forse non hai mai provato con carta e penna. Scrivere un diario, infatti, può essere terapeutico. Evidentemente è servito anche alla povera Anna Frank, il cui problema non era sicuramente solo la noia.

Non si tratta di tenere un diario per annotare ciò che si fa durante la giornata, ma piuttosto per scrivere i propri pensieri e le proprie emozioni, soprattutto in quelle situazioni che possono aver scatenato una tua risposta emotiva, sia positiva che negativa.

Il diario è uno strumento utilizzato dagli stessi psicologi in una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, ma può essere utile anche per chi non ha espressamente bisogno di un supporto psicologico, ma ugualmente sta affrontando un momento difficile o di profondo disagio.

Tutti i vantaggi di tenere un diario

Tenere un diario personale può aiutarti a trovare delle soluzioni a diversi problemi e che prima non avevi neppure intravisto. Il processo di trasformare i pensieri in parole contribuisce a creare una sorta di dialogo con te stesso e questo può davvero aiutarti a vedere la realtà sotto una prospettiva diversa.

Senza contare poi che scrivere è una vera e propria valvola di sfogo, tant’è che spesso ci si sente particolarmente sollevati e alleggeriti proprio dopo aver scritto qualche riga.

Sembra che la stessa Regina Elisabetta abbia l'abitudine di tenere un diario. Un'abitudine che aiuta a mettere in ordine i pensieri, ma anche a rivivere le emozioni vissute e a vedere tutto sotto un diverso punto di vista. Chissà che il suo diario non sia stato tanto terapeutico da aiutarla nella gestione del suo regno. Sembrerebbe di sì.

Le tre regole per scrivere un diario terapeutico

Perché sia veramente terapeutico un diario deve essere scritto in un momento e in un luogo dove si possa essere tranquilli e indisturbati. E poi ci sono alcune regole che andrebbero seguite.

Scrivi in prima persona. È un modo per prendersi la responsabilità di ciò che si scrive, ma soprattutto di riconoscersi in ciò che viene scrittom nei pensieri , nelle azioni e nelle eemozioni.

Non esprimere giudizi. Scrivere un diario non deve lasciare spazio al giudizio. Solo in questo modo potrai scrivere in totale libertà, senza oltretutto giudicare le tue azioni e le tue emozioni. In questo modo imparerai a gestire le emozioni negative e a raggiungere un punto di vista più equilibrato.

Non farti domande. Porsi delle domande può portare solo a uno stato di maggiore incertezza e confusione mentale. Invece di farti delle domande, prova a fare delle affermazioni. Con ogni probabilità scoprirai alcuni aspetti di te stesso che non conoscevi. Invece di chiederti per esempio: “Il mio lavoro mi piace veramente?” Scrivi l'affermazione: “Il mio lavoro mi piace veramente”. E poi analizza come ti senti rileggendo la frase. Il diario terapeutico è un valido strumento per aiutarti a trovare delle risposte.