Bilancio di fine anno, affrontalo al meglio ponendoti nuovi obiettivi: i consigli della psicologa

Siamo quasi al 31 dicembre e può essere tu ti stia facendo un bilancio mentale di fine anno. Se ti senti triste o pensi subito ai tuoi fallimenti, non farti abbattere, contrasta questa tendenza pensando anche a tutti i successi che hai avuto, alle piccole soddisfazioni che ti sei conquistato. Parti da lì per porti quegli obiettivi che guideranno i tuoi prossimi mesi e, per farlo, usa il trucchetto della bussola che ti consiglia la psicologa.
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Evelyn Novello 27 Dicembre 2023
Intervista a Dott.ssa Ilaria Bruschi Psicologa e psicoterapeuta

Siamo agli sgoccioli, la fine dell'anno è praticamente alle porte. Il Natale rimanda subito alla conclusione di qualcosa, come mettesse il punto a un capitolo fatto di 12 mesi che, nel bene o nel male, hanno contribuito a costruire la tua vita. In questi giorni può venire naturale farsi una sorta di bilancio di fine anno e pensare a tutto ciò che ti è successo, che hai ottenuto o che hai dovuto lasciar andare da gennaio in poi. Se ci stai pensando e ti ricordi soprattutto le cose negative, è normale, non sei tu a essere sbagliato o particolarmente sfortunato. Il nostro cervello cade con estrema facilità nell'autocritica e nella preoccupazione di non essere abbastanza. Abbastanza preparati, abbastanza esperti, abbastanza ricchi, abbastanza buoni, o semplicemente non abbastanza aderenti agli standard della società. Per avere una visione più chiara di chi sei e delle tue potenzialità, dovresti affrontare questo bilancio di fine anno con equilibrio e lucidità, ecco allora che la dott.ssa Ilaria Bruschi, psicologa e psicoterapeuta, ti può aiutare con qualche consiglio.

Partiamo dalle basi, perché tendiamo a fare un bilancio di fine anno? La spiegazione riguarda la nostra attitudine a preferire le "cose circolari" e che si ripetono. "La psicologia della Gestalt – spiega Bruschi – dice che la percezione visiva dell'essere umano preferisce le forme chiuse e vediamo la nostra esistenza come ciclica. L'essere umano ha bisogno di ricorrenze, di punti di appoggio perché la nostra psiche trova sicurezza negli eventi che si ripetono. Da qui nascono gli schemi di adattamento e quelle ritualità che, anche nelle antiche tribù, aiutavano l'individuo a scandire l'ordine del tempo".

Per spiegare il nostro comportamento durante queste festività, tieni presente questo presupposto. Amiamo la ritualità e tendiamo a ripetere alcune azioni. Il mese di dicembre si presta benissimo alla ripetitività, ogni anno siamo abituati a fare le stesse cose, materiali o intellettuali. Così come facciamo l'albero di Natale sempre nello stesso punto e addobbiamo alcuni angoli della casa sempre con le stesse decorazioni, così pensiamo sempre all'anno che sta terminando cercando di trarre una conclusione. "Il mese di dicembre è complesso, ci sentiamo facilmente sotto pressione – precisa la psicologa – ci sono in ballo questioni sentimentali, lavorative, economiche, c'è una tripla pressione con cui l'essere umano deve fare i conti. Tutto quello che capita viene vissuto più intensamente e, magari, con angoscia. Non è sbagliato farsi un bilancio, solo che, spesso, abbiamo la tendenza a farlo ponendo l'attenzione sulle cose negative. Il lavoro che dovresti fare, magari con l'aiuto di un terapista, è raggiungere una visione di processo. Cos'è accaduto? Dove eri prima e dove sei oggi? Guarda tutto nella sua interezza".

Ma perché abbiamo la tendenza a vedere tutto grigio e a non sentirci mai soddisfatti? "La tendenza umana al pensiero negativo – spiega Bruschi – è il tentativo del cervello di volersi correggere migliorando ciò che non va. È alla base dell'adattamento della specie. A livello cognitivo, però, ciò che ci succede ora è che ci concentriamo su quello che non funziona senza la volontà di correggerlo e non capiamo perchè lo facciamo. Dovremmo attivare un processo di trasformazione dei nostri fallimenti per renderli davvero la base di partenza per un cambiamento in positivo".

Sapendo questo, quello che puoi fare in questi giorni è cercare di contrastare il pensiero negativo bilanciandolo con quello positivo. Cosa hai sbagliato ma cosa sei fiero di aver fatto? "Non apriamo mai gli occhi su ciò che è andato bene e quello è un punto di ancoraggio per fare un buon bilancio – conclude Bruschi – Bilanciare vuol dire fare una somma del positivo e del negativo arrivando a una conclusione che può essere di nuovo punto di partenza. Non colpevolizzarti, chiediti cosa puoi correggere e cosa puoi migliorare. Per fare il tuo bilancio usa la metafora della bussolail nord è dove vuoi andare, il sud cosa ti vuoi lasciare alle spalle, est e ovest cosa e chi hai e vorrai accanto a te. Pensando a questo poniti nuovi obiettivi per il tuo futuro".