Nel vasto panorama dell'arte contemporanea, emergono artisti e artiste eccezionali che non solo sfidano le convenzioni estetiche, ma affrontano anche questioni sociali urgenti.
Uno di questi artisti è Bordalo II, talentuoso creatore portoghese che ha guadagnato fama internazionale grazie al suo stile unico e alla sua filosofia artistica.
Nato a Lisbona nel 1987, Bordalo II è cresciuto in un ambiente stimolante dal punto di vista artistico: è infatti nipote del pittore Bordalo Real, che ha scelto di omaggiare utilizzando proprio il suo nome per portarne avanti l'eredità creativa.
Lo spiega lui stesso sul suo sito: la sua giovinezza è trascorsa tra lo studio del nonno – zeppo di tele, acquerelli, olii e paesaggi dipinti – e le strade di Lisbona, con tutta la loro sottocultura. Tutto ciò emerge molto bene nelle sue opere, che si ispirano anche ai graffiti e alle opere murali degli anni Novanta e Duemila della capitale portoghese.
Dopo una formazione accademica che gli ha permesso di scoprire l'arte classica e la scultura (senza tuttavia diplomarsi), Bordalo II ha deciso di usare lo spazio pubblico come sua tela, esplorando fin da subito con colori, materiali e dimensioni sempre più enormi.
Il focus? Bordalo II mette in discussione con le sue opere il materialismo ingordo della società contemporanea di cui sente di fare parte in prima persona.
Per fare questo, Bordalo II attinge a piene mani dall'emblema dello spreco: i rifiuti. Il consumo eccessivo e il capitalismo portano infatti a una produzione immensa di spazzatura, e dalla spazzatura l'artista trae esattamente i suoi materiali.
Con materiali di scarto e rifiuti, Bordalo II costruisce le sue piccole e grandi opere zoomorfe che porta poi in tutto il mondo, intendendole come un manifesto della sua filosofia, ma soprattutto dell'ecologia che tutti dovremmo seguire e mettere in pratica ogni giorno della nostra vita.