Carne coltivata, anche la Francia è pronta a vietarla come l’Italia: la motivazione

Nel Parlamento francese si è acceso il dibattito sulla carne coltivata e le conseguenze sembrano essere molto simili a quelle viste in Italia e allora non è che il nostro Paese sia stato apripista in Europa sul tema?
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Mattia Giangaspero 15 Dicembre 2023

La carne coltivata è abbastanza chiaro che facesse discutere, ma pensavi che un livello di dibattito, che aveva portato addirittura allo scontro fisico tra Riccardo Magi di +Europa e il Presidente della Coldiretti Prandini, avvenisse solo in Italia? Ti facciamo questa domanda anche perchè la Francia, recentemente ha presentato un disegno di legge molto simile a quello del governo Meloni e che quindi vieterebbe una sua produzione per poi essere commercializzata. Il deputato Ardenne Pierre Cordier, legato al gruppo Les Républicains (partito di destra francese), ha presentato all’Assemblée Nationale (uno dei due rami del Parlamento francese) il disegno di legge n.1965 per chiedere il divieto di "produrre, commercializzare e vendere la carne sintetica in Francia".

Allora non è che il nostro Paese è stato un apripista europeo e adesso anche gli altri governi vogliono procedere verso il no? Tornando a quanto è successo in Francia,  per i firmatari della legge, la visione puramente utilitaristica del cibo è l’opposto della tradizione francese, che lo vede prima di tutto come un fatto culturale e sociale. E questo pensiero è lo stesso dei cittadini italiani.

Infatti anche Coldiretti ha commentato quanto stia accadendo in Francia sul tema, rivendicando il fatto che l'Italia sia stata pioniere.

"L’iniziativa del parlamento francese conferma il ruolo di apripista dell’Italia nelle politiche di tutela della salute dei cittadini» ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «la battaglia sulla carne sintetica si sposta ora in Europa. Non sarebbe d’altro canto la prima volta che facciamo da pionieri nell’Ue. Basti pensare che il nostro Paese, grazie peraltro al pressing avviato da una raccolta di firme della Coldiretti, è stato il primo Paese ad adottare norme nazionali per l’obbligo di etichettatura di origine degli alimenti verso il quale si sta progressivamente allineando tutta l’Unione Europa con il superamento di dubbi e contestazioni, a livello nazionale e comunitario, che fanno ormai parte del passato."

Il governo francese già nel 2021 aveva presentato e approvato una legge in merito ai prodotti dell’agricoltura cellulare vietandoli. La legge in questione fu denominata "Clima e resilienza". Lo stop avvenne però solo per la ristorazione collettiva, lasciando intatta la possibilità di effettuare ricerche in merito o di commercializzare questi prodotti nei supermercati o nella ristorazione commerciale e al dettaglio.