Caro studente, ti scrivo: il Rettore del Politecnico di Milano e le mail quotidiane durante la quarantena

Scrive quasi ogni giorno ai suoi ragazzi per sapere come stanno. Il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, racconta, tra progetti ed emozioni, i suoi scambi di e-mail con gli studenti e con l’intera comunità universitaria.
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Emanuele La Veglia 28 Aprile 2020

"Onestamente, non avrei mai pensato che quella che all'inizio era una semplice comunicazione di servizio potesse trasformarsi in qualcosa di più". Il professore Ferruccio Resta è il Rettore del Politecnico di Milano. E da quando si è saputo dei primi casi di Covid-19 in Italia, ha iniziato a scrivere ai suoi studenti, mostrando loro vicinanza giorno per giorno. Ed è lui a raccontarci com'è nata quest'idea, ben accolta sin da subito da tutta la comunità universitaria.

Cosa l'ha spinta a un contatto quotidiano con gli studenti?

Sentivo il bisogno di tenere unita la nostra comunità. Questi virus ci ha colti un po' tutti impreparati, è giusto ammetterlo. Non lo conoscevamo e ci faceva paura. In momenti di difficoltà e di incertezza è però importante
mantenere la calma e procedere con metodo. L’idea di una mail giornaliera mi è sembrata la cosa più semplice da fare. Forse è proprio per questo che è stata apprezzata. Perché è una comunicazione chiara e rassicurante. Alla fine di febbraio, con il primo caso a Codogno, abbiamo deciso di sospendere le lezioni: un passaggio che doveva essere spiegato agli oltre 45.000 studenti del Politecnico.

Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano

Un filo diretto, senza intermediari.

Se c’è una cosa che questo virus, seppur dolorosamente, ci ha mostrato è proprio che siamo tutti uguali di fronte al grande tema della vita. Io ho scritto e continuo a scrivere lo stesso messaggio ai docenti, agli studenti e
al personale tecnico amministrativo.

Le mie email arrivano a destinazione verso sera, all’ora di cena o un po' più tardi.

Prof. Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano

Cosa scrive agli studenti e in che momenti della giornata?

Parole oneste e semplici: cerco di dare indicazioni chiare. Fin dall'inizio abbiamo dato un orientamento ben preciso nella confusione generale che, tra norme e divieti, ha accompagnato questa crisi. Le mie email arrivano a destinazione verso sera, all’ora di cena o un po' più tardi. Io le scrivo a fine giornata, quando riesco a raccogliere le idee e dopo che mi sono confrontato con i tanti collaboratori impegnati in questa emergenza.

Il Campus Leonardo del Politecnico di Milano

Che risposte ci sono da parte degli studenti? 

Tutte impressioni positive. I ragazzi hanno capito, hanno collaborato e si sono mostrati disponibili. Ho ricevuto tanti commenti e messaggi di sostegno. C'è chi mi ha contattato privatamente e chi lo ha fatto pubblicamente. So che le mie parole vengono condivise con le famiglie e sui social network. Sono stato piacevolmente sorpreso da questa reazione positiva.

Un'abitudine che potrebbe continuare anche ad emergenza finita.

Cercherò di mantenerla con la stessa spontaneità con cui l’ho fatto fino ad ora. Di certo si tratterà di una situazione diversa. E sarebbe un errore ragionare con la stessa logica. Quindi vedremo quali opportunità e occasioni si presenteranno in futuro. Sapremo reagire a tutto, con lo stesso spirito di unità che ci ha visti raccolti in questi ultimi mesi. Un sentimento che non dimenticheremo.