
La cascara sagrada è la corteccia del Rhamnus purshiana. Anche se non te lo immagini come snack di metà mattina, nasconde in realtà diverse proprietà, tra cui quella di aiutarti a contrastare eventuali problemi di stitichezza. Dovrai però prestare attenzione anche alle controindicazioni. Scopriamo insieme i benefici e gli eventuali effetti collaterali.
La cascara sagrada è il nome con cui viene chiamata il Rhamnus purshiana, un arbusto originario del Nord America occidentale e del Cile, la cui corteccia viene lavorata anche per ottenere un rimedio naturale contro la stitichezza. Questa corteccia è nota infatti perché contiene composti chiamati antrachinoni che hanno potenti effetti lassativi.
Questo albero ha la foglia caduca ed è alto fino a 18 metri. Viene coltivato ormai in tutto il mondo, anche nel continente europeo (Italia) ed in quello africano (Kenia). La Cascara sagrada è conosciuta con i nomi di olivello spinoso della California, uva ursina, corteccia gialla e corteccia sacra, così come chittem e chitticum nella lingua chinook del Pacifico nord-occidentale.
La cascara sagrada essiccata è usata principalmente per constrastare la stitichezza. Gli antrachinoni contenuti nella corteccia aiutano ad inibire l'assorbimento dell’acqua e degli elettroliti nell'intestino. Per questo motivo, il volume delle feci aumenta così come aumenta la pressione all'interno dell'intestino. Questo stimola le contrazioni muscolari del colon (peristalsi), accelerando il transito intestinale.
È considerata un lassativo proprio come l’aloe vera, la senna e il psyllium, ma ha un’azione decisamente più delicata, perché riduce le scariche acquose. In linea di massima, dopo l’assunzione induce i movimenti intestinali in un arco di 8-12 ore. Si ritiene, inoltre, che la corteccia di questa pianta aiuti a prevenire i calcoli biliari, i problemi al fegato, le emorroidi e le ragadi anali. Non esistono però abbastanza studi scientifici a sostegno di queste tesi. Per questo motivo è sempre importante considerare questi rimedi naturali come eventuale integrazione delle terapie che ti deve prescrivere il tuo medico e chiedere un parere anche a lui prima di ricorrere alla cascara.
La cascara sagrada non va assunta a lungo termine, ma serve come aiuto contro la stitichezza in modo occasionale. Come mai? Pare che dosi eccessive di antrachinoni possano essere dannose per il rivestimento del colon, oltre a favorire disidratazione e rapida perdita di elettroliti come sodio, potassio e cloruro. Ecco perché, prima di assumerla, dovresti chiedere consiglio al tuo medico.
Tra gli effetti collaterali potrebbero presentarsi nausea, perdita di energia, mal di testa, debolezza muscolare, crampi, aritmia, palpitazioni, tachicardia, neuropatia, confusione, depressione, produzione di urina ridotta, ritorno della stitichezza (costipazione di rimbalzo). Se usata regolarmente, inoltre, la cascara sagrada può portare a dipendenza da lassativi poiché l'intestino inizia ad adattarsi agli antrachinoni e diventa meno capace di lavorare da solo.
Dovrebbe anche essere evitata nelle persone con malattia diverticolare, colite ulcerosa, morbo di Crohn, emorroidi gravi, insufficienza cardiaca congestizia, malattie cardiovascolari, anemia grave, ernia addominale, cancro gastrointestinale, recente chirurgia del colon, malattia del fegato, malattia renale o sospetta appendicite. A causa della mancanza di ricerche sulla sicurezza, cascara sagrada non dovrebbe mai essere utilizzata da bambini, donne incinte o madri che allattano.
Un uso domestico della cascara è quello di preparare un infuso: devi immergere 2 grammi (1 cucchiaino) di trucioli di corteccia in due terzi di una tazza di acqua bollente per 5-10 minuti. Filtra il liquido, prima di bere. E ricorda di acquistare sempre corteccia essiccata, perché fresca può essere tossica. Questo tè ha un gusto amaro e leggermente resinoso. Ad alcune persone piace mescolarlo con tè nero, tè verde o tè rooibos per renderlo più gradevole.
Fonte | Humanitas