
Dopo aver dato un sguardo alla situazione atomica dell’Italia, ti propongo una riduzione dello zoom. Come quando stringi l’obiettivo di una macchina fotografica su un dettaglio, ora provo a tornare indietro e mostrarti il quadro nella sua completezza. E allora, com’è messo il resto del mondo in fatto di nucleare? Quante centrali ci sono attive e dove sono? E quanta energia producono?
Quattrocentroquaranta. È il numero complessivo delle centrali nucleari presenti e in funzione sulla Terra: rispetto a dieci anni fa sono soltanto due gli impianti nuovi operativi. Ci sono 30 paesi al mondo, dunque, che possiedono un impianto atomico. La maggior parte di questi si trova nel Nord America, dove ci sono 114 reattori nucleari funzionanti, in Estremo Oriente (quindi tutto il territorio che comprende Cina, Taiwan, le due Coree e la Mongolia) invece ne puoi contare 109. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, nel Medio Oriente si contano, invece, 28 impianti legati alla fissione dell’atomo. Il numero più alto, però, lo fa registrare l’Europa nella sua interezza con ben 180 centrali nucleari. Non sono però tutte concentrate in una sola regione, anzi: la maggior parte si trova nell’Europa Occidentale (107).
Giocando ancora con lo zoom, forse potrebbe non sorprendenti se ti dicessi che sono gli Stati Uniti ad avere il maggio numero di centrali nucleare al mondo (95). Potresti non sapere però che al secondo posto non ci sono la Cina (48) o il Giappone (33), la cui sostenibili energetica è storicamente molto legata all’energia nucleare. Già, il secondo stato dove vengono bombardati e spaccati più atomi di Uranio è la Francia dove ad oggi ci sono ancora 56 centrali con la spina attaccata. Come ti ho raccontato, in Italia tutte e quattro le centrali sono state spente e “mandate in pensione” ma attorno a noi altri Paesi sono ancora “atomici” (dal punto di vista energetico, non mi riferisco a quello militare): il Regno Unito per esempio ne ha 15 attive, 7 sono invece in Belgio e in Spagna mentre 6 si trovano in Germania. Anche la vicina Slovenia possiede un reattore attivo: insieme alla Francia sono le nostre due principali fonti da cui importiamo energia elettrica di origine nucleare. Accanto ai reattori attivi, ci sono quelli in fase di costruzione. Sono 54 gli impianti che stanno sorgendo in tutto il mondo. I Paesi che stanno investendo di più su questo tipo di tecnologia sono la Cina e l’India rispettivamente con 11 e 7 cantieri aperti.
Il nucleare è un’importante fonte di energia elettrica per tutto il Pianeta. Pensa che l'Italia e la Danimarca, per esempio, ottengono quasi il 10% della loro elettricità dall'energia nucleare importata da altri Paesi (Francia e Svizzera soprattutto). Stando ai dati della Iaea, nel 2018 la Francia è stata la più virtuosa dal punto di vista nucleare, nel senso che nel mix di produzione elettrica nazionale, il nucleare ha rappresentato il il 71.7% del totale, seguita dalla Slovacchia (55%) Ucraina (53%).
In più, sempre nel 2018, il 19% del totale di energia consumata a livello globale era rappresentato dall’elettrico. E siccome, secondo le stime della Iaea, il peso dell’energia elettrica è destinato a salire, di riflesso potrebbe aumentare l’importanza del ruolo del nucleare. Già, perché su un totale di 25.196 Terawattora di energia elettrica prodotti nel mondo nel 2018, le centrali nucleari ne hanno forniti 2.563 TWh, in aumento rispetto ai 2503 TWh del 2017. Si tratta del 10% che rappresenta comunque una fetta sostanziosa.