La posizione del piccione è una delle più belle e appariscenti asana dello Yoga e rientra anche tra quelle posture che richiedono un certo grado di esercizio e flessibilità.
Come ti ho già raccontato per altre posizioni, anche il nome di questa tra il proprio nome, Kapotasana, dalla tradizione sanscrita dove “kapota” fa riferimento, appunto, al piccione.
L’origine, secondo alcuni, è legata al fatto che la posizione sembrerebbe ricordare la postura di uno di questi volatili mentre cammina o si riposa. Secondo altri invece è la posizione del petto, spinto in avanti e aperto, a ricordare il gesto di un piccione che si gonfia con fierezza.
Kapotasana è una posizione classica dello Yoga che aiuta chi la esegue ad muovere e aprire le anche lavorando contemporaneamente anche sulla flessibilità della schiena.
Si esegue in posizione seduta, allungando una gamba all’indietro e ripiegando su se stessa l'atra e portandola davanti a sé. A quel punto basta aprire il petto e spingerlo in fuori estendendo così tutta la muscolatura in un movimento rilassante e capa ce di sciogliere ogni nodo di stress.
La posizione del piccione, come molte altre tipiche dello yoga, è la risposta a una giornata di lavoro passata seduti su una sedia di fronte a un computer: a 6-8-10 ore di posture non ergonomiche, scomode e spesso scorrette che causano un irrigidimento dei muscoli della schiena, delle spalle e del collo oltre a quelli intorno al bacino.
Se quando torni a casa provo una sensazione di dolore che ti attraversa la schiena e il nervo sciatico, allora sai di cosa sto parlando.
La posizione del piccione ti permette insomma di allungare il muscolo ileopsoas, quello che ti stringe il bacino, ma anche di distendere quelli dei glutei, dei pettorali e delle scapole, dando loro una maggior mobilità e flessibilità.
Può aiutarti poi a migliorare la tua curva lombare e quindi anche la tua postura quotidiana. In generale, comunque, questa asana è un toccasana per la mobilità del tuo corpo.
Prima di cimentarti nell’esecuzione della posizione del piccione è necessaria una giusta preparazione. Significa, cioè, armarsi di tappetino yoga e metterti in ginocchio a quattro zampe, con le mani appoggiate bene a terra.
A quel punto inspira profondamente, solleva una gamba verso il soffitto, sentendo l’allungamento nei muscoli delle cosce e delle anche, e poi porta il ginocchio verso il polso corrispondente.
Ora ti guiderò passo passo nella corretta esecuzione della posizione del piccione. Una volta trovata la posizione che ti ho descritto prima assicurati che la gamba posteriore sia estesa dietro di te e che il ginocchio e la caviglia formino un angolo di 90°.
Appoggia bene il gluteo a terra e tieni la coscia della gamba dietro di te distesa e dritta, cercando di tenerla aderente al pavimento per tutto il tempo dell’esercizio.
A quel punto tiene le anche diritte e rivolte in avanti e spingi in fuori il petto, portando le spalle all’indietro e lo sguardo in avanti.
La posizione del piccione ha diverse varianti e tra queste la più famosa è la Eka Pada Rajakapotasana, la posizione del piccione reale che prevede la stessa postura che ti ho appena descritto coll’unica eccezione per le braccia e le mani.
Sì, perché la King Pigeon vuole che tu allunghi le braccia verso l’alto e poi all’indietro per afferrare la punta del piede della gamba che hai disteso alle tue spalle.
Te l’ho detto all’inizio: la posizione del piccone è un po’ complessa e per eseguirla in maniera corretta traendone il massimo del beneficio è necessaria tanta pratica. Il rischio, altrimenti. È quello di incorrere in errori che possono inficiarne i vantaggi.
Per questo, per esempio, devi fare attenzione a non inclinare le anche o a tenere sollevati i glutei. Inoltre, ricordati di mantenere sempre le gambe in linea con le anche e di inarcare bene il bacino.