Capace di regalare forti sensazioni di tranquillità e calma oltre a una certa flessibilità muscolare e articolare, la posizione del loto è la più famosa dello yoga.
Sicuramente l’avrai vista, probabilmente l’avrai sperimentata. Si esegue sedendosi a gambe incrociate con le braccia tese e appoggiate sulle ginocchia ed è di fatto la posizione classica in cui chiunque si mette per fare della meditazione.
Ora che te l’ho fatta tornare alla mente, prova a immaginarla. Ecco: che cosa ti ricorda, se non un fiore di loto?
Esatto, perché questo fiore acquatico contraddistinto da molti petali non è solo alla base del nome sanscrito attribuito a questa posizione (Padmasana è l’unione impatto di “Padma” che sta ad indicare il fiore di loto e “asana” che, come forse sai, significa semplicemente posizione) ma ne rappresenta anche l’intrinseco valore simbolico.
Grazie alla sua capacità di sbocciare e crescere nel fango, il fiore di loto è diventato presto l’emblema della rinascita in un mondo di difficoltà, la resilienza di chi nonostante gli ostacoli riesce ad esprimere tutto il suo potenziale non perdendo mai tranquillità, concentrazione e spiritualità.
Come si esegue questa asana e quali sono i suoi benefici? Vediamolo insieme.
Perfetta per la meditazione, la posizione del loto prevede di sedersi a gambe incrociate e le braccia tese lungo le ginocchia. Per eseguirla nel modo corretto devi prima di tutto sederti sul tuo tappetino yoga o su una superficie morbida con le gambe distese.
A quel punto dovresti piegare un ginocchio cercando di portare il piede sopra l’anca opposta, con il tallone vicino all’inguine, facendo poi lo stesso con l’altra gamba.
Schiena dritta e sollevata, spalle morbide e rilassate, viso e mento inclinati, il passo successivo prevede di distendere lentamente entrambe le braccia e posizionare le mani sulle ginocchia (o sulle cosce se non ci si arriva) con i palmi rivolti verso l’alto.
Una volta raggiunta questa posizione, sei quasi pronto per iniziare la tua sessione di meditazione. Ti basterà chiudere gli occhi, compiere dei respiri profondi e concentrare la tua mente sui movimenti del tuo addome e della tua cassa toracica. Qui, nella pace e nella tranquillità del tuo silenzio, può iniziare il tuo viaggio.
Come ti accennavo all’inizio, la posizione del loto è quella più diffusa per la meditazione perché offre una serie di benefici sia per il corpo che per la mente assolutamente da non sottovalutare.
Ci sono certamente vantaggi di natura fisica. Uno è l’aumento della flessibilità delle anche, delle ginocchia e delle caviglie, un altro è il miglioramento della postura: sì, perché mantenere la schiena dritta e in allungamento per diversi minuti contribuisce a migliorare il modo in cui tieni la tua schiena durante la giornata.
Restare nella posizione del loto può anche aiutare a favorire la circolazione sanguigna nelle gambe riducendo dunque il rischio di gonfiore e affaticamento.
Su tutto, però, quella del loto è la posizione che più porta rilassamento e tranquillità. È una di quella asana che favorisce la meditazione, quasi la stimola, aiutandoti a calmare la mente, ridurre lo stress e migliorare la concentrazione.
La posizione del loto, insomma, offre tantissimi benefici però, come tutte le attività dello yoga e in generale qualsiasi attività sportiva, deve essere fatta con criterio e seguendo le indicazioni di un insegnante qualificato.
Ci sono alcune controindicazioni da considerare, infatti, nel caso in cui non eseguissi questa asana in maniera corretta.
Potresti per esempio incorrer in problemi alle ginocchia, specialmente chi ha già lesioni o problemi agli arti inferiori, così come alle caviglie o alle anche. In questo caso dovuto magarti a uno sforzo eccessivo sulle articolazioni.
Eseguire correttamente la posizione del loto, se sei un principiante, può non essere facile così come mantenerla per diversi minuti senza farti male.
Per questo devi dedicare allo yoga molto tempo e attenzione, compiendo gli esercizi suggeriti dall’insegnante con costanza e dedizione ma anche calma e pazienza.