Il disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività (definito anche DDAI in italiano o anche ADHD in inglese, da Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo del neurosviluppo. Si presenta nell’infanzia tramite alti livelli di disattenzione, comportamenti iperattivi e impulsivi. Il bambino fatica a stare attento e a lavorare per molto tempo su uno stesso compito. Appaiono disordinati, sbadati e si distraggono facilmente faticando a portare a termine un compito. Nell’interazione con gli altri spesso parlano tanto, interrompendo l’altro e non controllando il tono della voce.
Questie caratteristiche interferiscono con molti aspetti della loro vita, inclusa la scuola, le relazioni familiari e la vita sociale.
Secondo il DSM, l’ADHD può essere quindi definita come “una situazione/stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo” che provoca uno stato di disagio nei bambini che lo sperimenta.
I sintomi chiave di questa condizione sono la disattenzione, l'iperattività e l’impulsività, presenti per almeno 6 mesi e comparsi prima dei sette anni di età.
I bambini con ADHD:
La diagnosi di ADHD può essere formulata secondo il DSM in presenza di 6 o più dei 9 sintomi di disattenzione o di iperattività\impulsività.
Per la diagnosi di ADHD nessun singolo test è sufficiente. Bisogna raccogliere informazioni sul comportamento del bambino in situazioni diverse, escludere la presenza di altre malattie o situazioni che possono causare questi comportamenti e valutare le abilità intellettive e il rendimento scolastico del bambino.
Sarà il medico specialista in neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza a effettuare una diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
In presenza di dubbi, è consigliato consultare il pediatra per valutare l'opportunità di una valutazione specialistica.