
La manipolazione psicologica ha lo scopo di sfruttare l’altra persona al fine di ottenere dei vantaggi, principalmente di tipo relazionali. È un comportamento in cui un individuo cerca di manipolare sensazioni, pensieri, azioni, emozioni e percezione della realtà dell’altro. Lo scopo è far credere all'altro che quello che gli stiamo dicendo sia per il suo bene quando invece il fine ultimo è quello di avere un vantaggio personale.
Non sempre la manipolazione è consapevole e può avere differenti conseguenze. A volte può essere funzionale al benessere dell’individuo e della relazione. Possiamo pensare per esempio alla fase del corteggiamento in cui si tende a mostrare la parte migliore di sé, o a una bugia detta dai genitori ai figli perché la verità sarebbe troppo dolorosa. Si pensa quindi a tutte quelle situazioni che hanno lo scopo di suscitare nell’altro emozioni positive, o di proteggerlo in una situazione di fragilità. Si tratta di tutti qui casi in cui non viene compromessa la fiducia e la lealtà nei confronti dell’altro.
La manipolazione altre volte può provocare gravi conseguenze in chi la subisce. Si tratta di una manipolazione consapevole e finalizzata ad ottenere un vantaggio a discapito dell’altro. Non vi è nessuna empatia nei confronti della vittima ma al contrario lo scopo è quello di minare l’autostima per avere il pieno controllo dell’altro. Tali comportamenti possono essere più o meno palesi.
L'esposizione a comportamenti violenti e manipolatori, specie se reiterati nel tempo, può portare a gravi problematiche, tra cui ansia, fobia, attacchi di panico, sensazione di impotenza, depressione. Inoltre avrà un impatto negativo sull'autostima e sul senso di sé di chi la subisce.
La manipolazione può essere effettuata tramite svalutazioni continue. Il manipolatore inizia con critiche velate ad aspetti della propria vita, solitamente sotto forma di scherzo. Tali commenti tendono poi ad aumentare trasformandosi sempre di più in critiche finalizzate all’insinuare dubbi sulla moralità dell’altro, sulla sua lealtà, intelligenza, onestà. Il fine ultimo è quello di far si che la vittima si isoli da amici e parenti.
Altre modalità di manipolare l’altro sono il silenzio come punizione o la somministrazione di piccoli premi ogni qual volta la vittima sembra sul punto di abbandonare la relazione.
Il manipolatore cercherà di scaricare le proprie colpe e fragilità sull’altro mettendo in bocca alla vittima parole mai dette confondendola con lunghi monologhi.
I manipolatori tendono a mentire, a distorcere la realtà stando molto attenti a non farsi scoprire e a negare i propri errori. Fornendo una propria visione della realtà e minimizzando il peso delle proprie azioni.
Se nella relazione ci sentiamo sempre noi in colpa e sbagliati e l’altro fa leva sulle nostre paure e debolezze è probabile che ci troviamo di fronte a un manipolatore.
A volte non è semplice accorgersi di essere vittime di manipolazione emotiva soprattutto se è il nostro partner a metterla in atto.
All’interno di un percorso psicologico sarà possibile prendere consapevolezza di queste dinamiche e riacquistare l’autostima e l’autonomia personale per allontanarsi da queste situazioni.