Come insegnare ai bambini a rispettare il prossimo

Insegnare l’empatia e dare il buon esempio. Può essere un modo per insegnare ai bambini il rispetto per il prossimo. Imparare a mettersi nei panni degli altri, a capire le emozioni e a decodificarle, è il primo passo per un’infanzia e un’adolescenza dove il bullismo non trova né sostenitori né vittime.
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Gaia Cortese 1 Febbraio 2019

Una parolaccia, un insulto o uno spintone. Ma anche l’esclusione da un gioco o l’essere poco considerato dal gruppo di amici, può ferire molto un bambino. Oggi si parla molto del fenomeno del bullismo, amplificato ancora di più dall’era digitale, ma si tratta di qualcosa che è sempre esistito, purtroppo.

Quando sei papà o mamma, l’ultima cosa al mondo che vorresti vedere è tuo figlio soffrire. Immaginare poi che possa trovarsi solo e indifeso di fronte a provocazioni o atteggiamenti intimidatori da parte di compagni di scuola o di squadra, preoccupa molto i genitori che si sentono poco presenti e in parte, un po’ impotenti. In realtà la prima cosa da fare sarebbe insegnare il rispetto per gli altri. Siamo ancora lì: se lo facessero davvero tutti, non esisterebbe il fenomeno del bullismo o perlomeno, sarebbe notevolmente ridotto. Le vie per insegnare il rispetto sono molte, l’importante è che il messaggio arrivi. Ma ci sono due principi che messi insieme portano inevitabilmente al rispetto degli altri, e sono l’empatia e il buon esempio.

Perché è importante l’empatia

Cos’è l’empatia? È la capacità di comprendere lo stato d’animo di un’altra persona, o meglio, di mettersi nei suoi panni. Il libro “Il metodo danese per crescere bambini felici” di Jessica Alexander e Iben Sandahl dedica un intero capitolo a questo concetto; riporta, infatti, un esempio di come l’empatia sia necessaria più spesso di quanto crediamo. Immagina una bambina che sta giocando tranquillamente con una paletta; arriva il fratellino più piccolo che pretende di avere la stessa paletta, interrompendo così il gioco della sorella maggiore. Molti genitori risolverebbero la questione invitando la sorella più grande a cedere la paletta al fratellino, in modo da farlo smettere di piangere e di fare i capricci. In verità, andrebbe compreso anche lo stato d’animo della bambina. Dovresti capire se lei è disposta a condividere il gioco oppure no. Bisognerebbe capire che cosa prova. In ogni caso dovresti cercare con lei un accordo, senza toglierle il gioco al primo capriccio del fratellino più piccolo. Andrebbe spiegato il concetto della condivisione, magari per vedere poi i due bambini giocare insieme.

L’empatia è indispensabile anche quando si verificano prevaricazioni o casi di bullismo tra bambini. Un bimbo che sa provare empatia, e che si è esercitato a provarla, non si schiererà mai dalla parte del più forte, ma con ogni probabilità prenderà le difese del più debole. Allo stesso modo sarà ben disposto ad aiutare nei compiti chi rimane indietro, a prestare un pennarello a chi lo ha dimenticato a casa, a condividere un libro di lettura con il compagno di banco.

Perché dare il buon esempio

E poi c’è il buon esempio, quello che dobbiamo dare noi adulti, in particolare i genitori, ma generalmente tutti quegli adulti che svolgono il ruolo di educatori nei confronti dei bambini: maestre, insegnanti, allenatori e così via.

I bambini ti guardano e tendono a riprodurre il tuo comportamento. Una mamma che si lascia scappare critiche al metodo di insegnamento della maestra, o sul comportamento di un’altra mamma o peggio ancora di un bambino, non sta dando un buon esempio. Invece di criticare, è necessario sforzarsi per capire. Basta metterti nei panni di un’altra persona, e quindi mettere in pratica l’empatia, per scoprire spesso che i tuoi giudizi erano sbagliati e sicuramente affrettati.

Tutte le volte che tuo figlio si arrabbia con un compagno di scuola, non prendere le sue difese a priori. È fondamentale capire anche le emozioni degli altri, senza imporre un giudizio. Un bambino non è a tutti costi cattivo, disobbediente o manesco: potrebbe avere problemi in famiglia o difficoltà di apprendimento a scuola, che lo stressano e lo portano a sfogarsi in maniera errata.

Fonti | Istat Il Bullismo in Italia; "Il Metodo danese per crescere bambini felici" di Jessica Alexander e Iben Sandahl Newton Editore