
Rabbia, tristezza, confusione e senso di umiliazione, ma anche paura di non ritrovare più la propria autostima. Subire un tradimento è un brutto colpo, un’esperienza che non si augurerebbe a nessuno, nonostante sia una tendenza sempre in crescita, considerato che siamo nell’era delle relazioni e dei contatti sociali virtuali. Tradire è quindi anche più facile, ma non senza conseguenze.
Se un tempo, infatti, i rapporti coniugali resistevano alle immancabili infedeltà, oggi è molto più facile scegliere la strada della separazione e del divorzio, a meno che non si decida, in accordo con il partner, di riprovarci. Ma è davvero possibile superare un tradimento?
Forse, considerare alcuni aspetti alla base della relazione tra uomo e donna può aiutare a ridimensionare la realtà delle cose. Secondo il teorico nell’ambito della terapia familiare, Murray Bowen, una relazione sentimentale potrebbe essere considerata, in una maniera che lascia poco spazio ai sentimentalismi, un “contratto fraudolento”. Non si tratta solo della fase iniziale di un rapporto in cui si tende a vedere nell’altro ciò che si vuole vedere, ma del fatto che ognuno dei partner sembra intuire i più profondi bisogni dell’altro e agisce come se sarà proprio lui a poterli soddisfare. L’intento è buono, ma è una promessa impossibile da mantenere per entrambi, poiché nessuno può assumersi una responsabilità così totalizzante.
Va poi detto che dopo un tradimento non ha molto senso parlare di vittima e carnefice. In una relazione, infatti, non si tradisce solo fisicamente o virtualmente con un altro partner, ma si tradisce in tanti modi diversi: con l’indifferenza. con la trascuratezza o con la svalutazione. Siamo proprio sicuri che chi tradisce “tradizionalmente” sia l’unico colpevole?
Veniamo ora a come superare il tradimento, stabilendo fin da subito che in questa delicata fase, se si decide di non lasciarsi, entrambi i partner devono fare qualcosa per salvare la relazione.
Il partner che ha tradito non deve di certo flagellarsi con le fruste di silicio. Quello che è fondamentale è che, oltre a scusarsi, mostri un reale rimorso per il tradimento fatto (augurandosi che abbia confessato il misfatto e che non sia stato invece colto in flagrante).
Chi ha tradito ha l'arduo compito di doversi guadagnare di nuovo la fiducia del partner tradito e di portarlo a desiderare di riprovarci sul serio.
Il partner che è stato tradito deve innanzitutto decidere se perdonare o meno il tradimento. La rabbia e l'odio provati non sempre consentono un riavvicinamento e una ricostruzione sana del rapporto.
In un caso o nell'altro, è fondamentale capire quanto l'avvenimento abbia leso la propria autostima, poiché non si può stare bene in due se non si sta bene con se stessi. Ecco perché chi è stato tradito dovrebbe non avere sensi di colpa o per lo meno perdonare se stesso per eventuali errori fatti (sempre per il principio per cui non esiste né una vittima né un carnefice).
Incolpare se stessi per l’avvenuto non aiuta a superare il tradimento, ma blocca il partner in un'inutile fase di stallo tipica della fine di una relazione. Al contrario, è utile ripetersi che l’infedeltà del partner non ha nulla a che vedere con la propria persona e le proprie qualità.
Sciolto questo nodo, è importante dedicarsi ad attività che rinforzino l’autostima e la propria identità come rimettersi in forma facendo sport, riprendere in mano un hobby o ancora darsi al volontariato. Non solo. In questo momento è importante circondarsi di persone amorevoli, come i propri familiari e gli amici, per avere un sostegno morale.
Va anche detto che chi è stato tradito dovrebbe tenere il più possibile a freno la curiosità sui dettagli del tradimento: meglio non sapere troppo, per evitare inutili tensioni e soprattutto per non avere troppo materiale su cui tornare a litigare.
Infine, il partner tradito non deve sentirsi autorizzato di buttare tutte le sue frustrazioni per ciò che ha subito sul compagno o la compagna: nel momento in cui si sceglie di dare una possibilità al proprio rapporto, lo si deve fare con tutte le buone intenzioni, evitando di ricordare quello che si è subito. Il rischio è di farsi ancora più male.
Una volta deciso di buttarsi tutto alle spalle, entrambi i partner devono concentrarsi sulla ricostruzione di una relazione di reciproca fiducia. Cosa non facile, anche perché richiede un confronto reciproco per capire le cause che hanno portato al tradimento, gli errori commessi e i desideri di entrambi, Dare un senso al tradimento, comprendere i desideri che si celavano dietro di esso, è molto importante proprio per non ricadere negli stessi sbagli.
Un errore da non commettere è quello di rinfacciarsi quanto di negativo può aver contaminato il rapporto. Se lo si fa nel tentativo di cambiare il comportamento del partner, la verità è che questo atteggiamento non fa che indisporlo ulteriormente innescando malumori e motivi per litigare.
La maggior parte degli uomini che tradiscono, apparentemente senza motivo, lo fanno perché avvertono il bisogno di scappare da una relazione stabile che intimorisce (a comportarsi così sono soprattutto gli uomini Peter Pan, ossia gli eterni bambini). Le donne, invece, tradiscono il più delle volte, perché cercano in un altro uomo qualcosa in cui il partner è in difetto; e in molti casi il cosiddetto amante finisce per diventare il nuovo compagno. Dietro un tradimento, tuttavia, possono esserci milioni di motivi, per questo è necessario avere consapevolezza dei punti deboli del rapporto, cercare di non commettere più gli stessi errori e soprattutto, darsi tempo. Il perdono, infatti, non è una strada facile.
Sono numerosi i motivi per cui un uomo tradisce e non sempre la ricerca di una nuova compagna è il sintomo di una crisi di coppia o di desiderio sessuale. Tra le motivazioni più frequenti ci sono:
La donna tradisce proprio come l’uomo. Spesso le motivazioni sono le stesse, altre volte invece sono più emotive:
Il tempo necessario per superare il tradimento dipende dalla profondità della relazione e dal tipo di tradimento. Può essere complicato e non è qualcosa che può essere lasciato alle spalle velocemente. Mediamente ci vogliono dai diciotto mesi ai tre anni perché la maggior parte delle persone si riprenda completamente. La guarigione, ovviamente, non sta solo negli sforzi delle persone coinvolte, ma anche nell’adozione delle misure corrette per garantire che il recupero avvenga in modo sano. Il recupero non è un traguardo da superare, così come la guarigione è diversa da persona a persona e, spesso, necessità di un supporto adeguato.
Il tradimento non è semplicemente avere rapporti con un nuovo partner, alle spalle dell’attuale. Avviene ogni volta che qualcuno viola le aspettative di un'altra persona e tradisce la sua fiducia. Che si tratti di infedeltà in un matrimonio o di condivisione di informazioni private, può essere difficile riprendersi. È possibile, però. Se una persona è stata infedele, non significa sempre che la relazione sia finita. C’è speranza, quando il partner si accorge di aver sbagliato, prova rimorso e vuole lavorare per risolvere i problemi alla radice. È qui che lavorare con un terapista o un consulente può essere estremamente utile. Un professionista obiettivo può aiutare entrambe le parti a valutare la situazione, a dare un nome ai propri sentimenti e a creare un piano per andare avanti ed evitare che si verifichino infedeltà e tradimenti futuri.
Perdonare non significa condonare o scusare un cattivo comportamento. Non esonera il traditore dalla responsabilità né dagli effetti negativi che possono avere sulla coppia e sul tradito. Perdonare significa rinunciare all’impulso di punire, risentirsi e portare rancore. Se fatto in riconoscimento dell’autolesionismo inflitto dall’impulso di punire, risentirsi e portare rancore: il perdono diventa una questione di salute e benessere personale più che di moralità. Per raggiungere questo importante obiettivo, indipendentemente dal fatto che tu voglia usarlo come metodo di distacco o come modo per fortificare la tua relazione, è concentrarti non sul comportamento offensivo, ma sul liberarti dal dolore emotivo che hai vissuto come un risultato del comportamento. E perdonare non deve significare per forza tornare insieme.
(Scritto da Gaia Cortese il 15 aprile 2021;
modificato da Valentina Rorato il 22 novembre 2023)
Fonte |Istituto A.T. Beck