Con le misure di contenimento è a rischio anche la raccolta dei rifiuti urbani

L’allarme è stato lanciato dal Consai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, in una lettera aperta al Governo. Le misure di contenimento stanno limitando alcune attività non strategiche e di conseguenza c’è mancanza di richiesta di materia proveniente dal riciclo. Gli impianti di stoccaggio si stanno quindi saturando e il rischio di una sospensione dell’attività di raccolta dei rifiuti urbani è sempre più concreto.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 2 Aprile 2020

La situazione Coronavirus sta mettendo in seria difficoltà anche la gestione dei rifiuti. Il rischio all’orizzonte è la saturazione della filiera del riciclo e quindi la sospensione del ritiro dei rifiuti e quindi della raccolta differenziata.

Il domino preoccupa il Consorzio Nazionale Imballaggi che in una lettera aperta ha chiesto urgentemente un confronto con il Governo. Sul tavolo ci sono già le possibili mosse: incrementare le capacità di stoccaggio degli impianti trovandone anche di nuovi, aumentare la capacità termica dei termocombustori e individuare “quanto prima nuovi spazi per il trattamento e lo smaltimento per le frazioni non riciclabili.

La risposta del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa non si è fatta attendere e per confermare l’impegno del Governo non ha usato mezzi termini: “Siamo in prima linea”.

La reazione a catena

Il blocco della raccolta differenziata appare un rischio sempre più concerto. Ti avevamo già raccontato delle novità introdotte dall’Istituto Superiore di Sanità che aveva già riorganizzato la gestione di mascherine e guanti e materiali potenzialmente infettati, invitando chi fosse stato positivo a trattare tutti i rifiuti come se fossero indifferenziata.

Oggi l’allarme lanciato dal Conai è quello di una pericolosa reazione a catena. Le misure di contenimento stanno infatti limitando le attività produttive non strategiche e i rifiuti si accumulando negli spazi e nelle piattaforme di stoccaggio, che stanno arrivando velocemente ai limiti autorizzati.

Questo perché con le attività sospese vi è una mancanza di richiesta di quella che viene definita “materia prima seconda”, ovvero tutto ciò che viene ricreato attraverso l’attività del riciclo. Quindi tutta la filiera del riciclo rischia di bloccarsi e ciò, di riflesso, potrebbe significare lo stop anche della raccolta differenziata dei rifiuti urbani: se non c’è domanda, produrre materia riciclata non serve.

Accanto a questo, come si legge nelle lettera aperta del Conai, sulla situazione grava anche il fatto che “molti canali di destinazione” a cui erano prima destinate la materie non riciclabili oggi sono appunto chiuse.

Le mosse

Per far fronte alla situazione il Conai insieme insieme agli altri Consorzi del sistema come il Corepla, ovvero il consorzio nazionale per la raccolta, i riciclo e il recupero degli imballaggi di plastica, ha messo sul tavolo quattro proposte.

La prima è appunto intervenire per aumentare sensibilmente la capacità di stoccaggio di tutti gli impianti che già sono al lavoro per la gestione dei rifiuti urbani. L’idea è quella di raddoppiare la loro azione, sia quella che agisce sull’immediato sia quella che lavora sull’attività annua.

Accanto allo snellimento delle procedure burocratiche per la gestione dei rifiuti, che rappresentano un forte elemento di rallentamento, il Conai propone di aumentare anche di revisionare la legge per aumentare la capacità termica dei termocombustori esistenti in Italia, ovvero gli inceneritori che riutilizzano i rifiuti per produrre energia elettrica. E infine, la proposta al Governo è quella di aggiungere spazi e piattaforme per gestire e smaltire rifiuti che quindi non possono rientrare nelle attività dei termovalorizzatori.

Le parole del Ministro

Sul tema delle difficoltà a cui il comparto dei rifiuti è costretto oggi a causa dell’emergenza sanitaria, è intervenuto anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Siamo in prima linea in questi giorni anche per affrontare quei problemi che il Covid-19 sta determinando” ha spiegato Costa, sottolineando come il Ministero abbia prodotto "una serie di indicazioni, considerando le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme a Ispra e a tutto il sistema agenziale regionale” per affrontare il tema rifiuti. “Anzi proprio le agenzie regionali hanno approvato all'unanimità le linee tecniche redatte, e per le modalità con le quali si devono far confluire questi rifiuti nel sistema di gestione che conosciamo” ha concluso Costa.

Fonti | Consai; Ministero dell'Ambiente