Come si smaltiscono i rifiuti con il Coronavirus?

Per fare chiarezza l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un vademecum per la gestione della raccolta dei rifiuti in questi giorni di emergenza e pandemia. Solo chi è risultato positivo ed è in quarantena dovrà smettere di fare la raccolta differenziata e buttare tutto, anche le mascherine e i guanti, nello stesso sacco dell’indifferenziata. Per tutti gli altri invece resta valida la norma gestione della spazzatura, con due piccole raccomandazioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 17 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

L’emergenza Coronavirus sta cambiando le tue giornate, ridisegnando anche le abitudini più semplici: dall’andare al lavoro alle passeggiate o agli allenamenti sportivi all’aria aperta fino alla gestione dei rifiuti. Già, perché anche la spazzatura e sopratutto le mascherine o i guanti che sono i primi mezzi di difesa che possiamo utilizzare contro il virus, possono diventare fonte di contagio.

La gestione della raccolta differenziata quindi sta creando più di un dubbio: tutti i rifiuti sono pericolosi? Dove si buttano guanti e mascherine? E cosa deve fare chi è stato trovato positivo al virus? In sostanza, come ci si deve comportare di fronte al bidone dell’immondizia?

A far chiarezza ci ha pensato l’Istituto Superiore di Sanità che ha diffuso un vademecum per un corretto smaltimento dei rifiuti. Chi è in quarantena obbligatoria dovrà seguire delle regole precise e non fare la raccolta differenziata. Tutti gli altri, invece, dovranno continuare come al solito.

Ma attenzione, di fronte alle "norme" suggerite dall’Iss c'è sempre un compromesso. Un comportamento che sta in mezzo tra la corretta gestione dei rifiuti per non contribuire al contagio e la buona pratica dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti, per non aggravare il cambiamento climatico. Potresti ad esempio indossare sempre guanti e mascherina quando getti l'immondizia e assicurarti che in quel momento non ci sia nessun altro. Perché differenziare vuol dire riciclare, che vuol dire inquinare meno e, come ti abbiamo spiegato qui, il climate change è una delle cause di questa nuova pandemia.

Se sei positivo o in quarantena

Al momento non si conosce quanto tempo il SARS-CoV-2 possa sopravvivere nei rifiuti domestici. Gli epidemiologi hanno spiegato che i virus caratterizzati dalla presenza dell’envelpoe, una sorta di involucro, come il Coronavirus, hanno una sopravvivenza inferiore rispetto ai virus “nudi” perché sono più suscettibili a fattori ambientali come la temperatura, l’umidità e la luce solare.

Ma nonostante questo, per azzerare ancor di più il rischio di contagio l’Istituto ha predisposto delle norme ad hoc soprattutto per chi è stato trovato positivo al test.

In questi casi la prima cosa che devi fare è non fare più la raccolta differenziata e devi considerare tutti i rifiuti come indifferenziati. Devi poi prendere due o tre sacchetti, abbastanza resistenti, e infilarli uno dentro l’altro affinché non si buchino e non ci siano perdite.

Qui dentro devi buttare:

  • Tutti i rifiuti: plastica, vetro, carta, umido, metallo e tutta l’indifferenziata
  • I fazzoletti o i rotoli di carta
  • Le mascherine, i guanti e i teli monouso

L’Istituto raccomanda di utilizzare sempre dei guanti monouso e del nastro adesivo per chiudere i sacchetti, senza schiacciarli con le mani, e di fare smaltire i rifiuti quotidianamente come se fosse indifferenziata normale. A questo punto, lavarsi le mani per circa un minuto.

Se non sei positivo e non sei in isolamento

Se invece non sei positivo al virus e come tutti gli altri devi rispettare il provvedimento che permette di uscire di casa solo per motivi comporti e di stretta necessità, per smaltire i rifiuti cambiano poche regole.

Sicuramente devi continuare a fare la raccolta differenziata. Ci sono sue accortezze su che cosa va nell’indifferenziata:

  • I fazzoletti di carta se sei raffreddato
  • Le mascherine e i guanti

Anche in questi casi dovrai chiudere i sacchetti con cautela, utilizzando guanti e tasto adesivo e dovrai smaltirli come al solito, seguendo le normali procedure di tutti i giorni.

Fonti | Istituto Superiore di Sanità 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.