Coronavirus in Italia: è vero che i bambini sono meno esposti?

I numeri ci dicono che i minorenni rappresentano la fascia di popolazione meno colpita dal nuovo coronavirus, e questo dovrebbe rassicurare tutti i genitori. La scienza non è ancora in grado di dire con certezza perché accada questo; una delle ipotesi è che il sistema immunitario dei bambini sia più reattivo, essendo costantemente a contatto con gli altri coronavirus in circolazione.
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Federico Turrisi 27 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020
Intervista alla Dott.ssa Laura Lancella Responsabile di malattie infettive ad alta complessità presso l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma

Il numero delle persone risultate positive ai test per il coronavirus SARS-CoV-2 in Italia continua a salire: al momento siamo sopra i 500 casi. Tra questi ci sono 8 minorenni che, sottolineiamo, sono in buone condizioni o presentano sintomi lievi. Come hai notato, si tratta di una percentuale decisamente bassa, anche se si considera il fatto che di solito i bambini vengono inseriti, insieme alle persone anziane e ai malati cronici, tra i soggetti più vulnerabili alle infezioni respiratorie.

Ma qua è doveroso fare subito una precisazione: è sbagliato paragonare Covid-19 ad altre sindromi, per esempio a quelle influenzali. Nel caso del nuovo coronavirus stiamo parlando di qualcosa di cui non si conoscono ancora vari aspetti. Le ricerche devono proseguire e finché non avremo informazioni più dettagliate si possono formulare solo ipotesi. Una di queste, partendo dai numeri a nostra disposizione nella situazione attuale, è che i bambini sono i meno colpiti e, se contraggono il virus, si ammalano in forma lieve. "La stessa cosa si era verificata con un altro coronavirus, quello della Sars", aggiunge la dottoressa Laura Lancella, responsabile di malattie infettive ad alta complessità presso l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Quale potrebbe essere il motivo?

"Non è ancora possibile dare una spiegazione scientifica. Sono state fatte delle ipotesi, ma sono da verificare perché è tutto in divenire. I coronavirus sono compagni di vita dei bambini, visto che sono gli agenti del comune raffreddore. Ricordiamolo, il raffreddore è una malattia virale dovuta o a rinovirus o a coronavirus. E i sintomi sono sempre quelli: tosse, febbre, rinite e via dicendo. Si può ipotizzare che ci sia anche un'immunità crociata nei confronti di questo nuovo coronavirus. Se sono un bimbetto e sono più suscettibile a quel tipo di virus rispetto a un adulto, posso sviluppare una serie di anticorpi in grado di proteggermi; più sono a contatto con questi agenti, più il mio sistema immunitario sarà reattivo nel difendermi da infezioni come quella da Covid-19. Ma ripeto, è solo un'ipotesi."

Solitamente qual è la risposta del sistema immunitario nei bambini di fronte a un virus respiratorio come questo?

"Il sistema immunitario produce degli anticorpi. Gli immunologi di tutto il mondo stanno cercando di capire se i bambini hanno già degli anticorpi in grado di proteggerli da questo nuovo coronavirus per la frequenza con cui vengono a contatto con gli altri coronavirus, oppure hanno degli anticorpi speciali, o ancora non hanno dei recettori per questo specifico virus. Non è che non si voglia dire; il punto è che ancora nessuno realmente lo sa."

Alla luce anche di queste considerazioni, ritiene eccessiva come misura di contenimento la chiusura delle scuole?

"Bisogna considerare che i bambini stanno comunque a contatto con gli insegnanti e con il personale Ata (ossia il personale amministrativo, tecnico e ausiliario che lavora all'interno delle scuole, ndr). Quindi nelle regioni a rischio, come indicato dalle autorità governative centrali, è ragionevole che si prendano le dovute precauzioni. Nelle regioni invece dove il virus non circola, o la circolazione è molto contenuta, magari è meglio non fare di testa propria, ma seguire quello che dicono gli organi competenti. Se questi ultimi dicono che le scuole vanno chiuse, va seguita questa indicazione. In Italia ci sono esperti di altissimo livello; occorre seguire quello che ci dicono."

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