
La corsa di ognuno, la corsa di tutti. Viene presentata così la One Run, la prima gara podistica organizzata dopo il lockdown, che si svolgerà dal 21 al 30 giugno 2020 seguendo un format digitale. La corsa di ognuno perché ogni partecipante può decidere quando correre i propri 10 km nel periodo indicato; la corsa di tutti perché davvero tutti possono partecipare, dall’atleta professionista al neofita. La gara potrò quindi essere corsa anche a tappe, ma i tempi saranno regolarmente raccolti attraverso l’app Strava,
Madrina d’eccezione dell’evento, Federica Fontana, che della corsa ha fatto un ingrediente sostanziale per raggiungere il suo benessere psicofisico.
Secondo me la corsa è liberta. È questa la parola che più mi piace associare alla corsa. È libertà di pensiero, libertà di movimento, libertà di azione. Quando corri ti senti libera. Ed è anche un modo per liberarsi dallo stress e dalle preoccupazioni, senza dimenticare che sviluppa naturalmente le endorfine e ti fa stare bene.
Sarà sicuramente un modo di correre diverso, ma dobbiamo tornare alla normalità che tornerà con il tempo, con la scoperta di un vaccino. Ad ogni modo nella corsa c’è sempre la competizione e l’aggregazione: la One Run sarà molto motivante, non solo perché si torna a correre in una modalità ufficiale, ma anche per il desiderio di correre perché lo fanno anche gli altri. Uno stimolo in più che si aggiunge alla passione per la corsa. Nella One Run il traguardo sono i 10 km, che si possono correre in più riprese, ma non sono l’aspetto più importante della gara.
Sì, c’è anche uno scopo benefico, e dove c’è un risvolto charity è sempre qualcosa di importante e molto bello.
Ormai da diversi anni, saranno almeno 6 o 7. La corsa però non è mai stata la parte principale del mio allenamento anche se, per 3 o 4 anni ho corso tantissimo, ero un po’ invasata, facevo davvero tante gare e correvo un giorno sì un giorno sì. Adesso esco a correre un paio di volte a settimana, in occasione di qualche evento di beneficenza, oppure quelle volte che non vado in palestra.
È un po’ come quando fai una torta e utilizzi più ingredienti, senza eccedere con nessuno di questi. Per raggiungere il benessere non aiuta solo una corretta alimentazione o solo la corsa: deve essere fatto tutto nelle giuste dosi. Correre troppo ti rovina le articolazioni delle ginocchia, ma correre il giusto migliora la circolazione. Tutto deve essere fatto con la testa, l’obiettivo stesso deve essere ragionevole. Ecco che quindi va bene correre o mantenersi allenati, ma sempre in relazione all’età, alla preparazione fisica e al proprio peso: deve essere tutto orchestrato bene. E in tutto questo, per raggiungere il benessere psicofisico, all’alimentazione e alla corsa, mancava un terzo ingrediente: lo yoga per il benessere della mente.
Pratico yoga almeno 4 volte a settimana ed esco a correre altre due volte. Cerco di svegliarmi presto al mattino per riuscire a incastrare l’allenamento con la vita familiare.
Credo che i bambini si trovino un po’ a ripetere quello che vedono fare ai loro genitori. I miei figli praticano molto gli sport invernali e anche il tennis. Per quanto riguarda la corsa, con me hanno corso una run di 5 km a Disneyworld, un’esperienza fantastica, dove neppure io riuscivo a stargli dietro!