Il paracetamolo, o acetaminofene, è un farmaco con azione analgesica e antipiretica, molto noto ed utilizzato soprattutto per contrastare varie tipologie di dolore e per abbassare la febbre. Viene assunto comunemente per via orale, sotto forma di compresse, capsule, soluzioni o per via rettale, come supposte.
È largamente utilizzato, oltre che per le sue proprietà, per il fatto che a dosi terapeutiche non è comunemente tossico, tanto che viene prescritto e assunto anche in età pediatrica e nelle donne in gravidanza. L’unica situazione in cui può essere controindicata la sua assunzione è nei casi di patologie croniche del fegato, in quanto la sua molecola viene trasformata in un metabolita che è tossico a livello epatico.
L’alcol che assumiamo viene assorbito nella quasi totalità dalla prima parte dell’intestino, mentre una piccola percentuale già nello stomaco; tutto questo alcol assorbito passa nel sangue sino ad arrivare al fegato, che ha il compito di eliminarlo tramite l’azione di un enzima. Questo processo, tuttavia, varia da persona a persona, in base anche alle proprie caratteristiche e condizioni individuali.
Le condizioni che modificano lo smaltimento dell’alcol sono:
Come abbiamo già visto il paracetamolo ha una tossicità epatica, per questo motivo è bene non utilizzarlo in caso di patologie del fegato. In caso di patologie epatiche, inoltre, la normale capacità di smaltimento dell’alcol nel fegato è compromessa.
Assumere quantità moderate e saltuarie di alcol se si sta assumendo paracetamolo e non si hanno particolari problemi di salute non dovrebbe causare controindicazioni; situazione diversa se si consumano assiduamente grandi quantità di alcol, in questi casi anche l’assunzione di paracetamolo in dosi terapeutiche può aumentare il rischio di epatotossicità del farmaco.
Sia l’assunzione di alcol che di paracetamolo aumentano la produzione di sostanze dannose per il fegato che vengono comunemente neutralizzate dal glutatione, una sostanza prodotta dal fegato che svolge diversi compiti per il nostro organismo. Il fegato però produce una quantità limitata di glutatione, per questo motivo l’assunzione massiva e contemporanea di alcol e paracetamolo neutralizza il livello di resistenza che abbiamo verso queste sostanze dannose, rendendoci più vulnerabili agli effetti nocivi delle stesse, aumentando l’epatotossicità, ossia la capacità di una sostanza chimica di procurare un danno al fegato.
Se si sta assumendo del paracetamolo in dosi raccomandate, come già indicato, non dovrebbero esserci problemi se occasionalmente ci si ritrova a bere dell’alcol, purché in piccole quantità.
In linea generale, però, l’assunzione contemporanea di alcol e farmaci è sempre controindicata, in quanto entrambe le sostanze vengono smaltite attraverso il fegato e un sovradosaggio di ognuna può danneggiare gravemente l’organo, nonché inibire gli effetti dei farmaci.
Occorre prestare attenzione e rivolgersi subito al proprio medico se si presentano i seguenti sintomi: