Cos’è il jamais vu: il fenomeno psicologico opposto al déjà vu

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Hai mai avuto la sensazione di non riconoscere qualcosa che ti dovrebbe essere familiare? Quello può essere stato un jamais vu e puoi percepirlo sia con luoghi che con parole che sei abituato a usare. La spiegazione sta nella risposta del nostro cervello di fronte alla ripetitività.
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Evelyn Novello 14 Dicembre 2023

Forse anche a te è capitato di avere un déjà vu ("già visto"), quella insolita ed incredibile sensazione di aver già vissuto determinati avvenimenti o situazioni non ancora accaduti. Ma hai mai avuto un jamais vu (letteralmente "mai visto")? Si tratta del fenomeno opposto, ovvero della sensazione di non aver mai visto o vissuto qualcosa a cui invece dovremmo essere già abituati e che conosciamo bene. Si può trattare della strada che fai sempre per tornare a casa, di un luogo che frequenti spesso o di una parola della tua lingua che improvvisamente ti sembra strana.

In uno studio guidato da scienziati francesi del Laboratoire de Psychologie & NeuroCognition dell'Università di Grenoble, il jamais vu è descritto come il "trovare soggettivamente sconosciuto qualcosa che sappiamo essere familiare" e, per dimostrane l'esistenza, hanno dato ad alcuni studenti compiti di alienazione delle parole. I partecipanti hanno copiato ripetutamente le parole fino a quando non avessero completato il compito o si fossero sentiti "strani". Circa due terzi di tutti i partecipanti (in circa un terzo di tutti gli studi) hanno riportato strane esperienze soggettive durante il compito, di solito dopo una trentina di ripetizioni, o un minuto.

Alcuni studenti hanno detto che le parole perdevano significato, altri che non riuscivano a controllare la loro mano mentre scrivevano, soprattutto con parole comuni come "porta" o "il". Gli scienziati hanno spiegato che il jamais vu è una reazione del nostro cervello alla ripetizione e all’automatizzazione. Quando facciamo qualcosa di troppo automatico, il nostro cervello ci avvisa che qualcosa non va e ci fa interrompere la nostra routine per riportarci alla realtà.

I ricercatori hanno evidenziato che, nella vita quotidiana, quelle persone che avevano il déjà vu più frequentemente avevano anche jamais vu con più frequenza perché sono fenomeni di memoria esperienziale simili. Il jamais vu può comparire occasionalmente in persone perfettamente sane ma può essere associato anche ad alcune condizioni cliniche, come amnesia, epilessia, afasia, schizofrenia e crisi epilettiche. I risultati derivanti dagli esperimenti come quello sopracitato possono contribuire alla cura di patologie come il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) che si basa proprio sulla fissazione del cervello su qualcosa di specifico.

Fonte | "The the the the induction of jamais vu in the laboratory: word alienation and semantic satiation" pubblicato su NIH il 20/02/2020