Dalla Svezia arriva la batteria organica che rispetta l’ambiente e si ricarica in pochi secondi

L’innovativo strumento è stato ideato dai ricercatori dell’Università di Uppsala ed è completamente realizzato con chinoni, ossia con composti organici a base di carbonio. Questo permette di ridurre l’impatto ambientale in termini sia di produzione sia di smaltimento rispetto alle più comuni batterie al litio.
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Federico Turrisi 9 Aprile 2020

Le batterie sono il cuore dei dispositivi elettronici che usiamo tutti i giorni: pensa solo agli smartphone, ai tablet, ai computer. E saranno anche il cuore delle auto elettriche che saranno le protagoniste della futura transizione sostenibile nel settore della mobilità. Le batterie hanno però una controindicazione: non possono certo definirsi "green". L'impatto ambientale (e sociale) che ha la produzione delle batterie agli ioni di litio, per esempio, è notevole.

Per ovviare a questo problema, i ricercatori dell'Università di Uppsala, in Svezia, hanno sviluppato una batteria protonica completamente organica. Che cosa significa? Significa che è realizzata con i chinoni, ossia dei composti organici di carbonio e ossigeno che assorbono e emettono ioni di idrogeno durante il processo di caricamento e scaricamento della batteria. Come elettrolita, che è il componente vitale per il trasporto degli ioni all'interno della batteria, è stata utilizzata una soluzione acquosa acida.

La batteria messa a punto dai ricercatori svedesi è ricaricabile in pochi secondi: il prototipo ha dimostrato di accumulare 60 mAh in circa 100 secondi. Inoltre, può essere ricaricata e scaricata oltre 500 volte senza alcuna significativa perdita di capacità. Gli esperti hanno anche riscontrato che la loro batteria può essere facilmente caricata utilizzando una cella solare, evitando l'elettronica avanzata richiesta dalle più diffuse batterie agli ioni di litio. Altro vantaggio garantito dalla batteria organica protonica è il fatto di non essere influenzata dalle temperature ambientali e di offrire prestazioni standard anche a temperature molto basse (gli scienziati hanno verificato che la sua capacità rimaneva invariata anche a -24 gradi centigradi).

Bisognerà aspettare ancora del tempo prima che diventi un oggetto di uso comune. La ricerca deve andare avanti, ma senza dubbio la batteria protonica sperimentata in Svezia rappresenta un grande passo avanti verso una nuova maniera sostenibile per accumulare energia elettrica.