Dov’è e quanti anni ha l’ulivo più antico del mondo? Secondo la scienza si trova in Libano e avrebbe oltre 1000 anni

Un ulivo di oltre 1000 anni in Libano: la dendrocronologia ci permette di conoscere l’età di questo gigante verde e ricostruire la storia del clima del Mediterraneo, mentre nuove metodologie evidenziano la storia degli “alberi millenari”, confermando l’importanza della conservazione.
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Roberto Russo 13 Marzo 2024

Le notizie di alberi millenari fanno eco tra i media e riportano alla ribalta il tema della datazione precisa nella storia degli alberi. Secondo quanto affermato da J. Julio Camarero, dendrocronologo presso l'Istituto Pirenaico di Ecologia di Saragozza, in Spagna, il più antico ulivo del mondo è un imponente esemplare ben noto agli appassionati, che affonda le proprie radici in un villaggio del Libano settentrionale, precisamente a Bcheeleh da oltre mille anni.

Ma cosa è la dendrocronologia? È una disciplina scientifica che si occupa dello studio dell'età degli alberi attraverso l'analisi degli anelli di crescita presenti nel legno. Questa tecnica permette di ricostruire la storia di vita di un albero e di determinarne l'età con una precisione notevole. Tuttavia, ottenere dati precisi non è sempre semplice, soprattutto quando si tratta di alberi molto antichi o danneggiati.

In Italia, ad esempio, molti degli ulivi secolari presenti in diverse regioni potrebbero essere anche più vecchi ma siccome sono cavi è difficile l'estrazione dei campioni di legno necessari per la datazione. In questi casi, si ricorre all'analisi del carbonio radioattivo presente nel legno, una tecnica che permette di ottenere stime affidabili sull'età degli alberi anche in assenza di campioni completi.

L'utilizzo della dendrocronologia ha portato alla luce numerose scoperte sorprendenti, come l'ulivo della Strega a Magliano in Toscana, la cui età è stata stimata intorno ai 3000 anni. Ma non è l'unico esempio: in Sardegna, il pino loricato del Pollino, noto come Italus, è testimone di almeno 1230 anni di storia vegetale.

Un nuovo approccio per stimare l'età degli alberi millenari

Tuttavia, nonostante le numerose scoperte, rimane ancora molto da fare per comprendere appieno la storia degli alberi monumentali del Mediterraneo. Mancano progetti globali coordinati che coinvolgano istituzioni accademiche, enti governativi ed esperti del settore per condurre ricerche su larga scala e ottenere dati più completi e uniformi.

L'articolo scientifico pubblicato sulla rivista Dendrochronologia offre un contributo significativo a questo dibattito. Il lavoro presenta una nuova metodologia per stimare l'età degli alberi millenari. Attraverso la datazione del carbonio-14, è stato possibile determinare l'età del più antico ulivo campionato nel cosiddetto oliveto di Noè a Bcheeleh, che risulta essere di 1161 anni.

I risultati ottenuti da questa ricerca evidenziano che la maggior parte degli ulivi monumentali non raggiunge l'età millenaria, ma si attesta su periodi centenari. Tuttavia, è probabile che alcuni individui rari possano superare il millennio, soprattutto in aree caratterizzate da condizioni ambientali estreme che rallentano il tasso di crescita degli alberi.

L'utilità delle piante antiche non si limita alla loro età straordinaria. Questi alberi sono veri e propri testimoni viventi della storia e della cultura del Mediterraneo, che offrono preziose informazioni sugli antichi paesaggi agricoli e sull'evoluzione dell'ambiente naturale nel corso dei secoli.

La dendrocronologia si conferma come uno strumento fondamentale per lo studio della storia degli alberi monumentali del Mediterraneo. Attraverso tecniche sempre più avanzate e una collaborazione internazionale, sarà possibile svelare nuovi dettagli su questi giganti verdi e preservarli per le generazioni future.

Fonte | Dating the Noah trees to improve age estimates in centennial and millennial olive trees – Dendrochronologia