Dove finisce l’indifferenziato: cosa accade ai tuoi rifiuti dopo che vengono ritirati dal camion

In molti credono che la spazzatura, una volta uscita dalla nostra casa, non venga effettivamente differenziata o che finisca direttamente in discarica o in mare. Ma è davvero così?
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Annatina Fanigliulo 18 Gennaio 2024

In effetti non funziona in questo modo, ci sono delle fasi e la discarica è l’ultimo luogo dove vengono depositati i rifiuti.
Inoltre, le isole di plastica presenti in giro per i mari e gli oceani, sono state tracciate dall’Organizzazione no-profit “The Ocean Cleanup” la quale è riuscita a capire la provenienza dei rifiuti che la compongono.

Hanno scoperto che più della metà del totale dei rifiuti è composto da resti di oggetti da pesca come reti, boe, taniche e galleggianti. Quindi è solo un falso mito, la principale fonte di spazzatura in mare è composta da oggetti da pesca abbandonati in acqua.

Cosa dice la normativa italiana

In Italia, come previsto dal il d.lgs. 36/2003, i rifiuti urbani possono essere smaltiti in discarica solo dopo il pretrattamento: una fase preliminare del processo di gestione dei rifiuti che mira a prepararli per il successivo trattamento e smaltimento.

In base a ciò che si vuole fare con il rifiuto, questo processo iniziale può avvenire in 3 modi diversi: attraverso il trattamento meccanico di selezione, come la classificazione e la separazione dei singoli rifiuti; trattamenti fisici come l’incenerimento oppure attraverso trattamenti biologici come il compostaggio aerobico.

L’obiettivo, qualsiasi sia la strada scelta, è ottimizzare il trattamento successivo, ridurre gli impatti ambientali e massimizzare il recupero di risorse.

Il pretrattamento meccanico di selezione

Innanzitutto viene effettuata una riduzione della dimensione dei rifiuti. I sacchetti della spazzatura vengono aperti ed il loro contenuto viene tagliato con delle macchine comunemente dette “rompisacchi”.

Successivamente per separare la componente secca dall’organico, ad esempio per recuperare la plastica dal rifiuto indifferenziato, vengono utilizzati macchinari come i vagli a tamburo rotante o i vagli a disco.

Quando finisce in discarica?

Conclusa la fase di pretrattamento, in base alla tipologia di rifiuto, vengono indirizzati a impianti di riciclo, per la carta o la plastica ad esempio, o a termovalorizzatori che permettono di recuperare l’energia dai rifiuti o, se non è più possibile dare una nuova vita al rifiuto, finiscono in discarica.

Anche grazie a questo processo, rispetto allo scorso anno, la percentuale di rifiuti che sono finiti in discarica è diminuita del 7,9%.

Il motivo principale, però, è dovuto alla raccolta differenziata. Infatti diversi studi dimostrano che al crescere della raccolta differenziata si riduce proporzionalmente lo smaltimento in discarica.

Quindi solo una parte dei nostri rifiuti finisce realmente in discarica.

Impatti ambientali

Nonostante l’ammontare di rifiuti che finisce in discarica stia diminuendo, gli impatti ambientali sono comunque importanti: 1400kg di CO2 equivalente per tonnellata.

Dato che in Italia nel 2022 sono stati smaltiti in discarica 5.172.000 t di rifiuti, l’impatto ambientale ammonta a circa 7.240.800.000 kg di CO2 equivalente. Tanta, troppa.

Inoltre la parte organica che non viene differenziata, genera metano: un gas serra 84 volte più forte della CO2, il secondo inquinante responsabile del cambiamento climatico che se non gestito correttamente può anche causare esplosioni e incendi, cosa che accade non di rado.

Allo stesso tempo i rifiuti in decomposizione rilasciano acqua che si trasforma in percolato, una sostanza liquida ricca di composti chimici altamente dannosa, capace di infiltrarsi nelle falde acquifere contaminandole. E quindi, mettendo a rischio anche la nostra salute.

La raccolta differenziata, quindi il riciclaggio, resta l’unica alternativa realmente utile per gestire i nostri rifiuti.