È crollato l’Arco di Darwin, una delle meraviglie naturalistiche delle Isole Galapagos

L’ha annunciato il Ministro dell’Ambiente dell’Ecuador, spiegando che la colpa potrebbe ricadere sull’azione disgregativa dell’erosione. La formazione rocciosa, alta più di 15 metri, era stata dedicata al naturalista e biologo inglese che nei suoi viaggi di esplorazione aveva fatto tappa proprio sulle Isole. In campo per la tutela del patrimonio naturalistico delle Galapagos è sceso anche l’attore Leonardo DiCaprio.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Maggio 2021

Forse è stata l’erosione, l’azione disgregatrice che il vento e la pioggia, l’acqua e le onde, il clima e i suoi cambiamenti esercitano sulla rocca terrestre. Forse la colpa è anche delle scosse e dei continui movimenti sismici tipici dell’arcipelago, che ne hanno minato la stabilità.

Accanto ai “forse”, però, c’è una certezza: è crollato l’arco di Darwin, una delle più suggestive e famose formazioni naturali rocciose del mondo.

A dare l’annuncio del “disastro” è stato un tweet del Ministero dell’Ambiente dell’Ecuador che in poche righe ha così sentenziato l’ennesimo duro colpo per la bellezza naturalistica e ambientale delle Isole Galapagos, rimaste ancora una volta deturpate.

Prima del crollo di lunedì 17 maggio, l’arco di Darwin era una formazione rocciosa imponente. Ti sarà capitato di vederlo in qualche documentario o in più d’uno scatto social: due grossi pilastri uniti tra loro da uno strato di roccia a formare una sorta di “ponte” alto più o meno 15 metri sopra il livello del mare.

L’arco affonda le sue radici nell’oceano Pacifico, è diventato famoso come uno dei migliori siti per immersione al mondo e (ciò che ne rimane) si trova a quasi un chilometro dalle coste dell’isola di Darwin, nell'arcipelago delle Galapagos, in Ecuador, da cui ha ereditato il nome.

Darwin. Sì, proprio lui. Charles Darwin, il naturalista che firmò “L’origine della specie”, una delle più importanti opere di carattere scientifico dell’Umanità. Qui, come probabilmente sai, Darwin descrisse la famosa “Teoria dell’evoluzione”.

I vari viaggi ai confini del mondo e la scoperta delle più variegate specie animali che lo abitano hanno portato il biologo ed esploratore inglese a teorizzare che l’uomo, al pari di tutti gli altri organismi, ha tratto origine da forme di vita più antiche, raggiungendo la forma in cui lo conosci oggi dopo un lungo processo di selezione naturale.

Una delle tappe decisive per la sua teoria furono proprio le Isole Galapagos, dove passò diversi mesi a osservare la grande diversità della fauna e della flora locali e a studiare la relazione tra le caratteristiche morfologiche di ciascuna specie con le caratteristiche dell’ambiente in cui viveva.

All’uomo che rivoluzionò letteralmente la concezione di chi e cosa siamo, l’Ecuador decise di dedicare sia una delle isola dell’arcipelago che la suggestiva formazione rocciosa.

Proprio per il mistero e la bellezza della loro fauna e flora, le Galapagos sono diventate un Patrimonio Unesco. Che negli anni, tuttavia, sono sempre più minacciati dall’azione dell’uomo, dal turismo e anche dai cambiamenti climatici.

Il drammatico crollo dell’Arco di Darwin ha dato nuovo risalto a “Re:wild”, un’associazione nata con la collaborazione del Parco Nazionale delle Galapagos e le comunità locali per la protezione delle specie a rischio di estinzione e la ricostruzione del suo ecosistema.

Tra i suoi fondatori spicca anche Leonardo DiCaprio. L’attore premio Oscar, come sai, è da anni in prima linea per la difesa del Pianeta e il contrasto al climate change.

La sua battaglia era prima arrivata sul grande schermo con il documentario “Before The Flood” per poi fare il giro del mondo dal palco degli Academy Awards del 2016.

Ricorderai le sue parole durante la premiazione:

[…] Il cambiamento climatico è reale e sta accadendo in questo momento. È la minaccia più urgente per tutta la nostra specie e abbiamo bisogno di lavorare collettivamente insieme e smettere di rimandare. Dobbiamo sostenere i leader di tutto il mondo che non parlano per i grandi inquinatori o per le grandi aziende, ma che parlano per tutta l’umanità, per le popolazioni indigene di tutto il mondo, per i miliardi e miliardi di persone svantaggiate, per i figli dei nostri figli e per quelle persone là fuori la cui voce è stata soffocata da una politica di avidità. Vi ringrazio tutti per questo fantastico premio stasera. Cerchiamo di non dare questo pianeta per scontato. Non prendo questa sera per scontata.

Per le Galapagos ha annunciato una donazione di ben 43 milioni di dollari (circa 35 milioni di euro) per una serie di operazioni di conservazione e rinascita dell’arcipelago.

Anche grazie all’impegno di DiCaprio verranno reintrodotte alcune specie, tra cui il tordo beffeggiatore, famoso per la sua capacità di imitare il canto di altri uccelli e il primo descritto da Darwin.

Partiranno poi progetti di riproduzione in cattività per la tutela dall’estinzione dell'iguana rosa, di cui sono rimasti solo 200 individui allo stato selvatico, e della tartaruga gigante Floreana.

“Re:wild” si impegnerà poi anche per il ripristino dell'isola Floreana, una delle isole minori dell’arcipelago ma popolata da oltre 50 specie a rischio.

Leonardo DiCaprio investirà oltre 40milioni di dollari per finanziare progetti di protezione e ricostruzioni della flora e della fauna della Galapagos

Lo stesso attore, in concomitanza con il crollo dell’Arco di Darwin, ha ribadito l’importanza del progetto con poche ma incisive parole: “Più della metà delle restanti aree selvagge della Terra potrebbero scomparire nei prossimi decenni se non agiamo in modo deciso. Questo è il motivo per cui oggi sono entusiasta di lanciare “Rewild” per aiutare a proteggere ciò che è ancora selvaggio e ripristinare il resto”.