È tornata la vita nel Tamigi: trovati squali, foche e pesci nel fiume inglese un tempo “biologicamente morto”

A causa dell’inquinamento, il fiume che attraversa Londra era considerato “biologicamente morto” dal 1957. Dopo numerosi tentativi di bonifica, arriva una straordinaria scoperta: secondo il report della Zoological Society of London, squali, foche e oltre 100 specie di pesci vivrebbero lungo i 346km del corso del Tamigi.
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Martina Alfieri 15 Novembre 2021

A volte non è troppo tardi per rimediare ai danni che le attività umane hanno inflitto alla natura. Lo dimostra l’incredibile storia del fiume che attraversa Londra, il Tamigi, considerato “biologicamente morto” nel 1957 a causa dell’inquinamento che lo rendeva invivibile per le specie animali. Oggi, la vita è tornata: squali, cavallucci marini, foche e numerosi pesci hanno ricominciato a nuotare nelle sue acque.

Gli scienziati della Zoological Society of London (ZSL) hanno pubblicato un report sullo stato di salute del fiume che evidenzia i cambiamenti principali avvenuti al suo ecosistema dal 1957 in avanti. "Questo report ci ha permesso di valutare realmente quanta strada ha fatto il Tamigi nel suo viaggio verso il recupero dal momento in cui è stato dichiarato biologicamente morto, e in alcuni casi, di stabilire delle linee guida da cui partire in futuro”, ha dichiarato al Guardian Alison Debney, alla guida del programma di recupero dell’ecosistema delle aree paludose della ZSL.

In particolare, sono stati attivati dei programmi per favorire il ritorno delle foche e degli squali, con ottimi risultati. Gli zoologi hanno attestato la presenza dello squalo galeo, a rischio di estinzione, del palombo stellato e dello spinarolo. Nell’estuario del Tamigi, sono state contate 3.200 foche grigie e 900 foche comuni. Ma il fiume più lungo dell’Inghilterra è oggi popolato anche da cavallucci marini, anguille, e da circa 125 specie di pesci diversi. Nel suo ecosistema, vivono inoltre 90 tipi di uccelli ed è stata ritrovata persino la focena comune, un piccolo cetaceo.

Nonostante la buona notizia del ripopolamento, anche il Tamigi sconta gli effetti della crisi climatica e ambientale: la sua temperatura si sta innalzando, e una grande quantità di rifiuti di plastica si riversa sulle sue rive. Ma gli sforzi fatti in questi anni per migliorare la qualità dell’acqua e favorire il ritorno della vita, soprattutto nella preziosa area dell’estuario del fiume, hanno avuto esiti significativi che potranno servire da esempio per il ripristino di altri ecosistemi.