Ha iniziato la Gran Bretagna, in seguito alle proteste nel movimento ambientalista Extinction Rebellion che, per un’intera settimana, ha bloccato il centro di Londra con manifestazioni di disobbedienza civile. Poi è stato il turno del Governo irlandese. Dichiarare lo stato di emergenza climatica non è cosa da poco. Né un segnale da prendere con leggerezza. Significa accettare una sconfitta, riconoscere di aver portato la natura allo stremo con le proprie azioni sconsiderate, promettere di voler invertire la rotta attraverso decisioni concrete. Per il bene di tutti.
Sebbene l’Italia sia un po’ meno rapida nell’accogliere le proposte dei movimenti ambientalisti, come dimostra il respingimento della mozione che richiedeva la dichiarazione dell’emergenza climatica, a livello locale sono diverse le amministrazioni che hanno scelto di dare un segnale importante. Uno dopo l’altro, sempre più Comuni italiani stanno dichiarando lo stato di emergenza climatica promettendo politiche e azioni più forti e pervasive per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento.
Vuoi tenerti sempre aggiornato sui passi avanti che stiamo facendo in Italia verso una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici? In questo articolo, troverai un elenco di chi ha deciso di rendere ufficiale la propria preoccupazione e il proprio impegno per contrastare, anche solo a livello locale, la deriva climatica a cui stiamo andando incontro.
- Regione Calabria: il 19 novembre 2019 la Giunta regionale della Calabria ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, anche in seguito alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza climatica da parte della Federazione degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali della Regione. L'impegno dell'amministrazione è quello di promuovere azioni di sostenibilità e percorsi di consapevolezza in termini di difesa dell'ambiente coinvolgendo quante più realtà possibili all'interno del territorio.
- Regione Marche: martedì 1 ottobre 2019 la Regione Marche ha approvato due mozioni per riconoscere lo stato di emergenza climatica e ambientale e implementare le azioni di contrasto a questo genere di fenomeni dannosi per ambiente e popolazione.
- Mantova (Lombardia): lunedì 30 settembre 2019 il gruppo consiliare di Potere al Popolo ha presentato una mozione per dichiarare l'emergenza climatica e portare a un azzeramento di emissioni locali di gas serra entro il 2030. Il testo è stato approvato quasi all'unanimità.
- Gallarate (Lombardia): anche il Comune di Gallarate ha approvato la mozione in cui dichiara l'emergenza climatica. Il testo è stato proposto da Anna Zambon, consigliera del Pd, dopo una modifica richiesta dal centro-destra in cui è stata eliminata l'espressione "emergenza climatica", mantenendo però intatta l'intenzione a promuovere iniziative che favoriscano la sostenibilità ambientale.
- Rivalta (Piemonte): il 30 settembre 2019 il Consiglio comunale di Rivalta ha approvato la mozione che richiedeva lo stato di emergenza climatica presentata dal gruppo Rivalta Sostenibile per incentivare l'impegno di amministrazioni e territori nella transizione verso un'economia e uno stile di vita sostenibile.
- Bologna (Emilia-Romagna): Nel corso della seduta del 30 settembre 2019 il Consiglio comunale ha approvato la mozione avanzata dalla presidenza in cui veniva richiesta la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica sulla base della richiesta presentata dagli attivisti del gruppo ambientalista Extinction Rebellion. A questa approvazione ne sono seguite altre due: una riguardante sempre la dichiarazione di emergenza climatica, un'altra riguardante l'adozione di misure straordinarie per lo stato ambientale in cui si trova la pianura padana.
- Firenze (Toscana): il 24 settembre 2019 è stata approvata all'unanimità in Consiglio comunale la mozione in cui veniva richiesto al Sindaco di dichiarare simbolicamente lo stato di emergenza climatica e di avviare interventi a favore dell'ambiente come riduzione delle emissioni, maggior efficientamento energetico e spinta sulle rinnovabili.
- Bari (Puglia): la giunta del Comune di Bari ha approvato il 24 settembre 2019 un provvedimento proposto dal Sindaco Antonio Decaro in cui si dichiara lo stato di emergenza climatica e la necessità di avviare iniziative che riducano le emissioni, promuovano le rinnovabili, incentivino la riforestazione urbana e spingano verso un migliore efficientamento degli edifici.
- Genova (Liguria): sulla scia della regione Liguria, che aveva approvato una mozione il 9 luglio, anche il Consiglio comunale di Genova nella seduta del 23 luglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ad attivare ogni possibile contributo all’interno delle competenze del Comune di Genova per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi e a fissare un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climateranti entro il 2030.
- Parma (Emilia Romagna): con 23 voti favorevoli e 3 astenuti, il Consiglio comunale di Parma ha approvato nella seduta del 22 luglio il piano di emergenza climatica e ambientale. Nella mozione si legge che l'amministrazione si impegna ad approvare entro 6 mesi un piano urgente di riduzione delle emissioni e a predisporre un "piano di adattamento locale" agli effetti del riscaldamento globale.
- Ravenna (Emilia Romagna): nella seduta del 16 luglio, il Consiglio comunale ha approvato con 23 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti la mozione presentata dal sindaco stesso per la dichiarazione dell'emergenza climatica e ambientale. Allo stesso tempo si è discusso l’ordine del giorno “Per la redazione partecipata di un piano pluriennale di azioni per l’ambiente e il territorio”.
- Varese (Lombardia): il 16 luglio 2019 è stata approvata in Consiglio comunale la mozione per la dichiarazione dell'emergenza climatica e ambientale.
- Torino (Piemonte): il 2 luglio 2019, la giunta comunale ha approvato all'unanimità una mozione in cui il capoluogo piemontese si impegna, tramite la dichiarazione dello stato di emergenza abitativa, ad agire entro sei mesi per implementare l'uso delle rinnovabili, ridurre le emissioni di CO2 e favorire il verde urbano.
- Siracusa (Sicilia): Anche il Comune siciliano ha deciso di dichiarare simbolicamente lo stato di emergenza climatica, promettendo allo stesso tempo di mettere in pratica una serie di azioni amministrative per rendere l'intera città più sostenibile e green, come ad esempio la riduzione di gas serra.
- Torchiarolo (Puglia): il Comune di Torchiarolo ha dichiarato lo stato di emergenza climatica il 6 giugno 2019, affermando la propria intenzione a impegnarsi nelle iniziative a favore del clima, appoggiare le iniziative cittadine di rivendicazione al diritto umano al clima, invitare il Governo a riformulare tutti i programmi di politica energetica e ambientale in funzione della prioritaria tutela del diritto umano al clima.
- Lucca (Toscana): il 4 giugno 2019, la giunta comunale di Lucca ha deliberato lo stato di emergenza climatica, accompagnandolo a un atto di indirizzo per l’avvio del percorso di realizzazione della strategia di sostenibilità ambientale 2030.
- Maglie (Puglia): il 29 maggio 2019, anche Maglie ha emanato un documento per dichiarare l’emergenza a tutela del diritto umano al clima.
- Napoli (Campania): il 24 maggio 2019, al termine del secondo Climate Strike globale, il Comune di Napoli ha emanato una delibera in cui riconosce “alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell'agenda dell'Amministrazione comunale, attenendosi alle direttive dell'Accordo di Parigi con particolare riguardo agli investimenti volti a ridurre le emissioni di gas serra.” L'Amministrazione comunale si impegna inoltre “ad intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi regionali e nazionali, affinché si dia concreta attuazione a provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra” ed anche a “provvedere ad informare, educare ed orientare i cittadini verso modelli di consumo sostenibili, riducendo i consumi energetici, i rifiuti, gli sprechi alimentari e dell’acqua.” E anche a “ ridurre considerevolmente le emissioni di gas serra del territorio cittadino entro il 2030, accelerando parallelamente le strategie di adattamento e resilienza nei confronti degli effetti dei cambiamenti climatici.”
- Milano (Lombardia): Il 19 maggio 2019, il Comune di Milano ha firmato una delibera in cui “si impegna a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, a predisporre entro sei mesi iniziative per la riduzione delle emissioni e per l'introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, sviluppando ulteriormente il progetto di riforestazione urbana già in atto". Il sindaco, la giunta e il Consiglio comunale si impegnano poi a "intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione e farsi parte attiva presso il governo e la Regione perché prendano provvedimenti analoghi".
- Acri (Calabria): Acri è stato ufficialmente il primo Comune italiano a dichiarare l’emergenza climatica con una delibera firmata il 19 aprile 2019.
Ultimo aggiornamento | 21 novembre 2019, di Sara Del Dot