Everest: troppa spazzatura, la Cina vieta l’accesso al campo base sul versante Nord

Oltre otto tonnellate di rifiuti domestici, feci umane e rifiuti da alpinismo: il risultato di tre sessioni di pulizia a 5.200 metri. L’Everest, la vetta più alta del Pianeta, si sta trasformando in una discarica a cielo aperto e la Cina decide di porre dei limiti all’affluenza dei troppi turisti. Abbiamo sentito il parere sull’argomento di Marco Confortola, che nel 2004 scalò l’Everest dal versante cinese.
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Gaia Cortese 20 Febbraio 2019

L’Everest, la vetta più alta del pianeta con i suoi 8.848 metri di altitudine si sta trasformando in una discarica a cielo aperto. E la Cina è corsa ai ripari vietando l’accesso al campo base a tutti i turisti che non hanno il permesso di arrampicata.

La vetta dell’Everest è raggiungibile scalando le tre pareti; quella nepalese a sud-ovest che si affaccia sul ghiacciaio Khumbu, e quelle cinesi (la parete settentrionale e quella orientale) che si affacciano rispettivamente sui ghiacciai Rongbuk e Kangshung. Sulla parete settentrionale, il campo base cinese è molto famoso perché facilmente accessibile in auto, mentre il campo nepalese può essere raggiunto solo con un'escursione di quasi due settimane. Per questo motivo, è facile immaginare quante siano le persone, anche senza permesso di arrampicata, che visitano questo versante, senza curarsi del fatto che si tratta comunque di un ecosistema naturale da tutelare.

Le autorità cinesi sostengono di aver condotto nel 2018 ben tre sessioni di pulizia sopra i 5.200 metri raccogliendo "oltre otto tonnellate di rifiuti domestici, feci umane e rifiuti da alpinismo" . Da qui la decisione di chiudere temporaneamente l’accesso nelle aree al di sopra del Monastero di Rongpuk, a circa 5.000 metri sopra il livello del mare, e di limitare il numero di permessi di arrampicata: non più di 300 all’anno.

Una foto scattata il 23 maggio 2010 mostra un nepalese che raccoglie spazzatura, lasciata da scalatori, a un’altitudine di 8.000 m durante la spedizione di pulizia sull’Everest.

Il parere dell'esperto

Abbiamo sentito il parere sull'argomento di Marco Confortola, Guida Alpina, Tecnico di Elisoccorso e Ambassador dell’Associazione Assorifugi Lombardia:

"Diversi anni fa il versante cinese dell'Everest non era interessato da questo problema, ma è possibile che il turismo sia aumentato in tal senso. Ora probabilmente il problema c’è, anche se, anche a livello turistico, l’arrampicata sull’Everest ha solitamente inizio dal campo base del Nepal. Sembra difficile pensare che ci sia la folla dalla parte cinese. Il rispetto della montagna, ma più in generale dell’ambiente, dipende da una questione di civiltà, dal buon senso della persona. Ci sono Paesi che non hanno questo rispetto verso l’ambiente nella loro cultura. Le regole vanno rispettate, io lo ripeto sempre che non si possono lasciare i propri rifiuti in un rifugio a 3.000 metri, ma bisogna avere l’accortezza di riportarseli a casa propria. Anche su alcuni sentieri della nostre montagne si trovano rifiuti di ogni tipo, anche se già la nostra cultura è una di quelle che ti porta ad avere rispetto della montagna. In questo caso ai divieti bisognerebbe affiancare anche qualche campagna di sensibilizzazione in più, per insegnare ad avere rispetto dell’ambiente".