Fridays for Future a Milano. Andrea: “Non ci fermeremo, Greta ha innescato una miccia”

C’è l’ambientalista convinto. C’è chi vuole informarsi. C’è chi è solo curioso. C’è anche quello che probabilmente vuole solo bigiare da scuola. Ma il Fridays for Future intanto continua a crescere in tutta Italia. Vogliamo capire meglio cosa c’è dietro il movimento e abbiamo intervistato Andrea, che ha iniziato a scioperare solo un mese fa. Ma che di sicuro, ora non ha intenzione di smettere.
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Gaia Cortese 5 Aprile 2019

Andrea, 26 anni, frequenta il corso magistrale di Management dei Servizi in Bicocca a Milano. Come tanti ragazzi e ragazze del capoluogo lombardo, così come quelli di altre città italiane, ha sentito parlare di una giovane attivista svedese che sciopera ogni venerdì davanti al Parlamento. Ha sentito che sempre più persone, prendendo esempio da lei, si ritrovano regolarmente in piazza per manifestare contro il cambiamento climatico. E un giorno ha preso parte a uno sciopero. Per capire. Per informarsi. Forse anche un po' per curiosità.

Come è nato l'idillo con il Fridays for Future Milano?

Sono sempre stato sensibile al tema ambientale perché già nella mia città, Binasco, faccio parte di un'associazione che si batte per la salvaguardia dell'ambiente (Ambiente Salute Alimentazione). Ma ho iniziato a seguire il movimento a Milano, e poi anche il Fridays for Future Italia, semplicemente perché ho ascoltato quello che diceva Greta. Non sono stato tra i primi a prendere parte agli scioperi del venerdì, ma l'evento del 15 marzo iniziava ad essere vicino, sentivo parlare sempre di più della marcia globale per il clima e di tutti i problemi che comporta il cambiamento climatico. Così ho voluto interessarmi ancora di più al tema, volevo capire meglio. Il secondo venerdì di marzo (una settimana prima della marcia globale per il clima, ndr) ho preso parte alla manifestazione di piazza della Scala e ho trovato una bellissima piazza.

Nel comunicato stampa che annunciava l’assemblea cittadina del Fridays for Future lo scorso 20 marzo, tra i referenti c’era però anche il tuo nome…

Siamo in realtà tanti attivisti. Continuiamo a sentirci, a confrontarci. A Milano abbiamo organizzato un corteo molto grande, e dopo il 15 marzo ci hanno contattato tante persone da tutta Italia. Non c’è una struttura vera e propria, ripeto, siamo tante persone di varie città che si confrontano di continuo sui social (Facebook e What’s App) o attraverso le video chiamate con Zoom.

Come si sta evolvendo il movimento a Milano?

A Milano abbiamo lanciato il progetto Education for Future, ogni venerdì, in piazza della Scala. Oltre a protestare e a lanciare i nostri slogan, abbiamo iniziato a tenere lezioni in piazza sulla questione ambientale: da nozioni di agrieconomia a tutto quello che c’è da sapere su come sta cambiando il nostro pianeta. Insomma, non si tratta solo di protestare, ma anche di dare informazioni.

Cosa ti aspetti dall’Assemblea Nazionale Costituente indetta per il prossimo 13 aprile?

Sara un grandissimo confronto su tutte le cose diverse fatte e i diversi modi di mobilitarsi messi in atto nelle numerose città italiane che hanno preso parte al Fridays for Future in questi mesi. Studieremo in particolar modo le prossime tappe, il 19 aprile in occasione della visita di Greta Thunberg a Roma, ma anche l’appuntamento del 24 maggio con il secondo sciopero per il clima. Dobbiamo ancora parlarne, ma sono sicuro che ci sarà una grandissima mobilitazione. Le citta che si aggiungono al Fridays for Future sono in aumento costante: sono quasi un centinaio e saranno tutte presenti a Milano, con i loro rappresentanti, il prossimo sabato 13 aprile per l'Assemblea Nazionale Costituente.

Cosa pensi sulle voci che circolano su una presunta operazione a tavolino dietro la figura di Greta?

Non mi interessano. Questo movimento deve crescere e diventare sempre più forte. L’urgenza di invertire la rotta è sempre più forte e in questo momento Greta non ha fatto altro che innescare una miccia per far accadere qualcosa. La cosa più importante è che la mobilitazione cresca per mettere fine alla crisi. Come dice Greta: “Ora tocca a noi”.

Arriveranno secondo te delle risposte concrete d parte dei Governi?

In verità, sono poco fiducioso e proprio per questo il prossimo 24 maggio prevediamo un altro sciopero. La speranza è comunque l’ultima a morire.