Fumo passivo e fumo di sigaretta: quali sono i rischi e come fare per smettere di fumare

Che il fumo faccia male è risaputo, ma quali sono i rischi per i non fumatori? Che impatto ha il fumo passivo sulla salute di chi ci sta intorno e, in particolare, sui più piccoli?
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Rubrica a cura di Letizia Proserpi
8 Febbraio 2023 * ultima modifica il 12/02/2023

Quanto fa male il fumo passivo? Che fumare faccia male lo sappiamo tutti: secondo l’OMS ogni anno il tabacco fa 8 milioni di morti. Una cifra altissima per uno dei fattori di rischio modificabili (cioè quelli che dipendono direttamente dalle nostre abitudini di vita) più evitabili in assoluto. Ma fumare una sigaretta fa male solo a te?

Quanto fa male il fumo passivo?

Potrebbe sorprenderti scoprire che in realtà anche il fumo passivo è un killer provetto. 1,2 milioni di morti sono da attribuire al solo fumo passivo! I gas tossici che esalano dal fumo di sigaretta contribuiscono a peggiorare ulteriormente la qualità dell'ambiente, aumentando il rischio di danni per la salute anche per chi non fuma attivamente. Smettere di fumare è quindi un investimento in termini di salute davvero incalcolabile, sia per chi fuma che per chi non lo fa. Questo vale specialmente per i bambini, che respirando il fumo passivo degli adulti rischiano di rimanere vulnerabili ad infezioni e malattie respiratorie per tutta la vita.

Perché fumare fa male?

Ma cosa c’è di così dannoso nel fumo di sigaretta? Ogni volta che inali fumo introduci nel tuo organismo sostanze tossiche come nicotina, monossido di carbonio, catrame, acetone e ancora 1.3 butadiene, arsenico, benzene e cadmio. Se i fumatori continuano a fumare nonostante i rischi, è perché sono vittime di una dipendenza da tabacco, che agisce sul cervello dove aumenta la produzione di dopamina e la conseguente sensazione di piacere: è così che si innesca un meccanismo detto tabagismo, cioè la dipendenza da tabacco. Ti sarà poi capitato di sentir dire da un fumatore: “Ma io ne fumo poche, non mi fa così male!”; oppure: “Conosco una persona che fumava 30 sigarette al giorno e, nonostante questo, è morta dopo i 90 anni”; o ancora: “Quella persona non ha mai fumato eppure ha avuto un tumore al polmone”.

Purtroppo la realtà è che non esiste una soglia sicura. L'effetto dannoso del fumo sulle nostre cellule si accumula infatti nel tempo. Il discorso non è quindi solo quante sigarette si fumano ogni giorno, ma anche da quanto tempo si fuma. L’unico modo efficace di proteggersi dai danni del fumo non è quello di fumare “poco”, ma piuttosto di non fumare. E, ahimè, non esiste nemmeno un tipo di fumo meno dannoso di un altro. Ad esempio fumare sigarette “leggere”, quindi con una quantità di nicotina minore, induce a fumare di più, mentre il fumo di sigaro e pipa è maggiormente associato ai tumori della bocca. In Italia, questo tumore rappresenta, globalmente, il 4% di tutti i tumori maligni nell'uomo e l'1% di quelli delle donne. Oltre al tumore della bocca aumentano anche le probabilità di sviluppare neoplasie di intestino, laringe, faringe, esofago, seno, colon, vescica e rene.

Tutti i rischi del fumo

Come se non bastasse, quando inali fumo sei anche esposto a un altro tipo di rischio: lo sapevi infatti che fumare incide anche sulla sfera della fertilità e della sessualità? Negli uomini il fumo aumenta il rischio di impotenza e riduce la fertilità, mentre nelle donne riduce la motilità tubarica rendendo difficoltoso il transito degli ovociti e quindi le probabilità di rimanere incinta, oltre a creare problemi di eccitazione e quindi secchezza vaginale, dolore durante i rapporti e difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Persino l’estetica non è aiutata dalle sigarette: il fumo infatti provoca invecchiamento precoce della pelle, carie, decadimento delle guance, ingiallimento dei denti e aumento delle rughe. I componenti tossici contenuti nella sigaretta, assorbiti per via sistemica, diminuiscono notevolmente il flusso sanguigno capillare e arteriolare, determinando un’ischemia del derma e alterando l’integrità della pelle.

Come si fa a smettere di fumare?

Di motivi per smettere ce ne sono davvero tanti, ma è davvero così facile? In realtà no! Anche in presenza di una volontà, la dipendenza da tabacco che si crea rende molto difficile interrompere l'utilizzo. Il desiderio della sostanza è più forte della capacità di controllarlo, anche se c'è consapevolezza dei danni che essa produce. Per smettere ci vuole quindi molto di più della sola volontà: bisogna scegliere il momento giusto, cambiare la propria routine modificando anche l’ambiente intorno (ad esempio potrebbe aiutarti eliminare posaceneri, pacchetti e accendini) e fare più attività fisica che riduce lo stress.

Se da solo non riesci ti possono venire in aiuto i centri antifumo: in Italia ce ne sono più di 400. E poi puoi sempre rivolgerti al tuo medico di famiglia che ti indicherà la strada, consigliandoti come smettere step by step. Una cosa però è certa: i benefici saranno immediati e sia tu che le persone che ti stanno intorno ne guadagnerete in termini di salute. Per non parlare di quelli economici e ambientali! E quando dico immediati, intendo davvero immediati: dopo 30 minuti le pulsazione del tuo cuore e la pressione arteriosa tornano a livelli normali. Dopo 8 ore salgono i livelli di ossigeno e scendono quelli di monossido di carbonio. Dopo 48 ore la nicotina non è più nel tuo corpo e ci sono i primi benefici sul cuore, i polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo (se inizi a tossire tranquillo, è un buon segno!) e diminuisce il rischio di infarto. Dopo tre giorni cominci a respirare meglio e a recuperare energia. I bronchi si rilassano, il respiro diventa più facile e aumenta la capacità polmonare. Dopo due-tre settimane migliora la circolazione sanguigna, si fa meno fatica a cam­minare e svolgere attività fisica, la pelle e i capelli diventano più luminosi, migliora l’alito e l’odore in generale e ne gioveranno anche le tue prestazioni sotto le coperte. Dopo un anno il rischio di malattie cardiovascolari si dimezza e dopo dieci il rischio di tumore al polmone sarà pari a quello di un non fumatore!

Questo articolo fa parte della rubrica
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2021 presso l’Università degli Studi di Pavia con tesi in Neurologia Pediatrica dal titolo “Impatto altro…
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