
Chi può vantare la fortuna di non aver avuto mai a che fare con una persona narcisista? Chi ha visto lungo se ne è allontanato a passi da gigante, chi è costretto a conviverci deve fare i conti ogni giorno con un vero e proprio disturbo della personalità.
Da cosa si riconosce questo disturbo di natura psicologica? Un narcisista ha un’alta considerazione di sé (un po’ un delirio di onnipotenza), sovrastima le proprie capacità e pensa che le persone da cui è circondato gli attribuiscano gli stessi valori in cui lui crede profondamente. Un narcisista può diventare anche un manipolatore perché tende a costruire relazioni e rapporti interpersonali esclusivamente per interesse, con l’idea di ricevere massima dedizione e attenzione da parte di tutti quelli che lo circondano.
Di narcisisti ne avevamo già parlato in questo articolo e il consiglio dello psicologo era chiaro: se hai a che fare con un narcisista, la cosa migliore da fare è starne alla larga il più possibile. Per questo disturbo esiste un trattamento psicoterapeutico mirato che, in alcuni casi, viene anche associato ad una terapia farmacologica. Diversamente, bisogna solo sperare che con il tempo il narcisista possa cambiare atteggiamento nei confronti di chi gli sta vicino: ma è possibile?
A tale proposito, recentemente è stato condotto uno studio su alcuni studenti dell’Università della California di Berkeley. La dottoressa Eunike Wetzel e il suo team hanno studiato come possono cambiare nel tempo gli aspetti di una personalità narcisistica e, per far ciò, hanno seguito a partire dal primo anno di college e per oltre vent'anni, un campione di studenti che si è sottoposto a un iniziale test di misurazione del narcisismo. I ricercatori si sono poi concentrati su tre aspetti del narcisismo, ossia la convinzione di godere di alcuni diritti, la vanità e la leadership, per valutare come potessero cambiare nel tempo.
Nella convinzione di godere di diritti specifici il narcisista tende ad avere molte aspettative, oltre a svalutare chi gli sta vicino e a risultare alquanto sgradevole.
La vanità porta ad un incessante bisogno di essere al centro dell’attenzione, mentre la leadership è inevitabilmente associata al desiderio di avere il controllo sugli altri.
Cosa è risultato dallo studio? Lo ricerca condotta ha evidenziato come le persone narcisiste tendano mediamente a mitigare questo aspetto della loro personalità nel passaggio dall'età più giovane a quella più avanzata e che questo cambiamento sia correlato al percorso della carriera lavorativa e alle situazioni famigliari che si vivono. Insomma, non è così vero, almeno in questo caso, che invecchiando si peggiora,
In pratica, avere una relazione e dei figli, in alcuni casi ha fatto ridotto il grado di vanità della persona affetta da questo disturbo. Diversamente, chi aveva raggiunto una posizione di leadership nella propria carriera lavorativa, aveva un calo minore del proprio narcisismo, forse perché quella posizione aveva rafforzato e continuato ad alimentare la "naturale" inclinazione narcisistica.
Sembra insomma che l'avanzare dell'età, uno sviluppo della maturità dovuta anche a uno spostamento della propria attenzione da sé agli altri, possa mitigare la predisposizione di una persona ad essere narcisista. A questo si aggiunge che carriera, relazioni e percorsi famigliari hanno sicuramente il loro peso in questo miglioramento della personalità.