
Fino a dove sei riposto ad arrivare per una persona che ami? Wall-E, dal canto suo, fino ai confini dello spazio. Il robot, unico abitante di una Terra abbandonata dagli esseri umani perché sommersa dai rifiuti (tanto per sottolineare che già dal 2008 si provava a parlare del disastro che ci stiamo creando con le nostre mani), continua a svolgere il lavoro un po' alienante per il quale è stato creato. Dalla mattina alla sera comprime e ammassa l'immondizia. Fino a quando un giorno arriva Eve, un robot femmina molto più moderno e di cui Wall-E si innamora all'istante. Inizia così un film animato davvero perfetto per le serate natalizie.
E da quel momento parte alla sua ricerca a bordo di un'astronave che prende il volo verso lo spazio. Chi se ne frega della razza umana che è riuscita a rovinare l'unico Pianeta sul quale stava bene, e che si arrangino pure le altre macchine e le loro ambizioni buone o malvagie che siano. Al robot interessa solo ritrovare la sua unica amica.
Perché tu puoi pure essere un automa ideato solo per adempiere a un compito alienante e poco gratificante, come gestire l'enorme quantità di scarti inquinati prodotta da qualcun altro, ma sarai comunque grado di amare. Lo sono tutti, persino quando nessuno glielo ha insegnato, sembra suggerire il film della Pixar. Ed è proprio da questo sentimento che unisce nonostante tutto, che il mondo può ripartire, anche dopo che è stato distrutto. Proprio come la piantina che Wall-E scopre a crescere all'interno di uno scarpone gettato via da chissà chi.