Il film Ohga di febbraio: La ricerca della felicità e le domande che ti pone

Chris Gardner ha un sogno ed è disposto a tutto pur di inseguirlo e realizzarlo. Dorme in ricoveri per senza tetto, vende il proprio sangue, accetta uno stage non pagato. Senza arrivare a questi estremi, quanto vuoi rischiare tu per trovare la felicità? O ti stai accontentando di essere tranquillo?
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Giulia Dallagiovanna 15 Febbraio 2020

La felicità è un diritto. Forse non ci pensi mai, ma quello di essere felice è un diritto che ti deve essere riconosciuto. Lo puoi leggere anche nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America, dove viene accostato alla tutela della vita e della libertà. Quello che ti devi chiedere però è cosa significhi davvero questo termine e come si possa raggiungere uno stato d'animo così indescrivibile. Chris Gardner, il protagonista del film La ricerca della felicità di Gabriele Muccino, ad esempio, è stato pronto a rischiare tutto per raggiungere il suo obiettivo.

E tu? Ti stai accontentando o tra il dovere di lavorare per portare a casa uno stipendio, quello di badare alla casa, quello di occuparti dei tuoi figli ogni tanto ti ricordi anche di chiederti se sei soddisfatto oppure no? Il film di Ohga che ti proponiamo per febbraio dovrebbe spingerti a riflettere soprattutto su questo, al di là della trama e del finale in sé.

Non permettere a nessuno di dirti che quello che desideri è irraggiungibile. Se vuoi qualcosa, vai e prenditela. Punto.

La ricerca della felicità

Gardner ha investito tutti i suoi risparmi nell'acquisto di scanner per rilevare la densità ossea. Nei suoi piani potrà guadagnare una piccola fortuna rivendendoli a ospedali e ambulatori privati, in modo da poter garantire una un certo tenore di vita alla moglie e al figlio. Ma il piano fallisce, la moglie abbandona la famiglia per costruirsi un'altra vita e lui si trova da solo a dover badare a Christopher. Senza un soldo e senza una casa, viene assunto per una stage non pagato presso un'importante società finanziaria la quale, alla fine dei sei mesi, assumerà solo uno dei vari stagisti. Ecco, Gardner voleva vendere, avvertiva probabilmente che il suo talento era quello e vivere di ciò che sa fare lo rende felice. Così, è disposto a dormire in ricoveri per i senzatetto e a vendere il sangue.

Ma anche senza arrivare a questi estremi: tu a quanto sei disposto a rinunciare o cosa accetti di rimettere in discussione per ottenere la felicità?