Il freddo fa ammalare oppure no?

Molte persone sono convinte che il freddo e le basse temperature siano i responsabili dei malanni che tipicamente sviluppiamo in inverno. In realtà, le cose stanno in maniera differente perché il gelo, la pioggia e il vento non sono cause dirette di raffreddori o influenza ma preparano le giuste condizioni ambientali per la sopravvivenza e la diffusione degli agenti patogeni dietro queste malattie.
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Kevin Ben Alì Zinati 10 Gennaio 2024
* ultima modifica il 22/01/2024

In inverno ci si ammala di più, e questo è un dato di fatto praticamente incontrovertibile. Ci sono i numeri che lo testimoniano: appena le temperature si abbassano, effettivamente i malanni esplodono e ambulatori medici e pronto soccorso si saturano.

Molti però sono convinti che la causa sia il gelo: che, insomma, il freddo faccia ammalare.

La risposta, tuttavia, è negativa. No, non è per colpa del freddo se sviluppiamo influenza o raffreddore.

Per ammalarsi è necessaria la presenza di un virus o di un altro agente patogeno che si insinua nel nostro organismo destabilizzandolo fino a farlo star male.

Nessuno studio scientifico ha messo nero su bianco che l’aria fredda unita alla pioggia o al vento siano responsabili di malattie. Non vi insomma è nessun nesso di causa-effetto tra il freddo e il grand numero di persone che si ammalano.

Le basse temperature, semmai, sono pericolose perché ciò che fanno è creare le condizioni perché ci possiamo ammalare.

Prendi il raffreddore. Appartiene a quell’insieme di infezioni a carico delle vie aeree superiori di origine virale.

Nella maggior parte dei casi, infatti, è provocato da un Rhinovirus ma tra i responsabili puoi considerare anche i coronavirus, i virus influenzali appartenenti alla famiglia degli Orthomyxoviridae e gli adenovirus.

Quando si dice che il raffreddore è connesso al freddo non si sbaglia, ma non devi pensare che uno sia la causa dell’altro. È più corretto dire, invece, che una persona si infetta con uno di questi virus quando le temperature sono più rigide.

Questo puoi spiegarlo con il fatto che il freddo contribuisce ad abbassare la capacità protettiva del nostro sistema immunitario.

In particolare, inibisce l'attività delle cellule di difesa e la motilità delle ciglia delle vie respiratorie, ovvero quelle strutture che permettono di espellere le goccioline virali.

Dall’altro lato, tieni a mente anche che questi virus sopravvivono meglio a temperature basse e soprattutto che quando fa freddo tendiamo a trascorrere più tempo negli ambienti chiusi e affollati, dove questi virus proliferano con più facilità e libertà.

Abbiamo più contatti diretti con le persone che ci circondano, usiamo di più i mezzi pubblici e tocchiamo più spesso superfici dove gli agenti virali possono stazionare anche per diverso tempo.

In più, in moltissimi spazi pubblici non sono ancora stati installati impianti di ricambio e purificazione dell’aria efficaci e in grado quindi di ridurre il rischio di trasmissione del virus.

Con le difese immunitarie abbassate e tutte queste condizioni favorevoli, è chiaro che i virus possono farsi largo indisturbati nel nostro corpo. La relazione tra raffreddore e freddo insomma c’è ma non è di causa-effetto.

Lo stesso discorso, più in generale, vale anche per l’influenza, i cui virus vettori hanno vita decisamente più facile quando le possibilità di contatto tra le persone aumentano come succede in inverno.

Fonte | Ospedale Niguarda

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