Il nuovo presidente della COP29 è un ex amministratore di un’azienda petrolifera

Dopo la scelta di tenere la prossima presidenza sul Clima a Baku, capitale dell’Azerbaijan, è arrivata la nomina del nuovo presidente della COP29: sarà Mukhtar Babayev, ministro dell’Ecologia e delle Risorse naturali della Repubblica dell’Azerbaigian.
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Francesco Castagna 8 Gennaio 2024

Se un giorno leggessimo che il ministro dell'Ambiente dell'Azerbaijan è stato anche a capo di un'azienda petrolifera, probabilmente passeremmo oltre. Ma accadrebbe lo stesso, se sapessimo che è stato appena nominato presidente della COP29? Probabilmente la reazione dell'opinione pubblica sarebbe molto simile a quella della nomina a presidente della COP28 di Al Jaber, CEO di ADNOC.

L'annuncio è stato dato il 3 gennaio, quando è stato scelto Mukhtar Babayev per la presidenza della ventinovesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima, che si terrà dall'11 al 12 novembre 2024 a Baku, capitale dell'Azerbaijan. Babayev è stato nominato inoltre alla presidenza del sesto incontro tra le Parti, che funge da Riunione delle Parti dell'Accordo di Parigi (CMA 6), che si riunirà per completare il primo quadro di trasparenza rafforzata e il nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanza, delle 61esime sessioni dell'Organo Sussidiario di Consulenza Scientifica e Tecnologica (SBSTA 61) e dell'Organo Sussidiario di Attuazione (SBI 61).

Ma perché la figura di Babayev è così al centro dell'attenzione? La sua nomina a presidente della COP29 ricorda molto quella avvenuta con Al Jaber, verso cui si avevano molti pregiudizi, data la sua posizione da amministratore delegato dell'azienda petrolifera statale emiratina. Eppure al termine della COP28 sono stati raggiunti diversi risultati, come l'inserimento nel documento finale del termine "transitioning away" dai combustibili fossili.

L'attuale ministro della Transizione ecologica e delle Risorse naturali dell'Azerbaigian è stato per 25 anni a capo di Socar, l'azienda petrolifera statale. Si sa ancora molto poco sulla sua figura, quello che possiamo dire per certo è che Babayev è nato quando ancora il suo Paese faceva parte dell'Unione sovietica. È entrato in SOCAR nel 1994, e dal 2007 al 2010 ha ricoperto il ruolo di vicepresidente responsabile dell'ecologia della compagnia petrolifera. È in questo periodo che Babayev ha organizzato una conferenza internazionale sulla riabilitazione dei suoli contaminati. La sua nomina potrebbe essere contestata dagli ambientalisti tanto quanto quella di Al Jaber. Di sicuro, l'Azerbaijan è uno dei Paesi più interessanti da tenere sotto controllo sotto il punto di vista dei combustibili fossili: è da lì che ha origine il TAP, ovvero il gasdotto transadriatico che passa per la Grecia e l'Albania, fino ad arrivare in Puglia, precisamente nel comune di Melendugno, in provincia di Lecce.

Non è ancora possibile stabilire se Babayev porterà avanti gli interessi delle aziende petrolifere o meno, di certo quel che possiamo immaginare è che la COP29 si terrà dopo le elezioni europee e americane. È quindi ipotizzabile che, salvo riconferme, gli scenari e gli approcci politici con cui si terrà la COP successiva saranno diversi rispetto ai precedenti.