
La notizia della morte di Pelé, la delfina più longeva d'Europa, ha colpito molte persone in tutto il mondo. La femmina di tursiope, che aveva 59 anni, è deceduta nella notte di domenica 10 dicembre 2023 al parco Oltremare di Riccione, dove viveva dal 1972.
Pelè era una vera e propria icona del parco, e le sue esibizioni con la palla erano un'attrazione imperdibile per i visitatori. Tra i frequentatori del parco acquatico Pelé era famosa anche per il suo carattere socievole e affettuoso, e per la sua capacità di relazionarsi con gli altri delfini del gruppo. Il nome, omaggio al campione di calcio, era dovuto alla sua abilità nel prendere i pesci al volo e nel giocare con il pallone.
L'età raggiunta da Pelé è un vero record per un delfino in cattività. In natura, questi animali vivono in media 20 anni, mentre in ambienti controllati possono arrivare a circa 40. Tuttavia, è importante sottolineare che la cattività non è mai la soluzione ideale per i delfini (e non solo per loro…), che sono animali sociali che vivono in grandi gruppi.
In natura, i delfini trascorrono gran parte della loro vita in mare aperto, nuotando e cacciando. In cattività, invece, sono costretti a vivere in spazi limitati, dove non possono esprimere appieno le loro naturali inclinazioni.
La morte di Pelé è un'occasione per riflettere sul problema della cattività degli animali. È importante ricordare che questi esseri viventi non sono semplici attrazioni per il divertimento umano, ma sono esseri senzienti che hanno il diritto di vivere liberi e in un ambiente naturale.
Pelè è stata una delfina fortunata, nel senso che ha vissuto una vita lunga e felice. Ha avuto a disposizione le migliori cure possibili, e ha potuto interagire con gli altri delfini del gruppo. Tuttavia, non ha mai potuto sperimentare la libertà e l'indipendenza che sono naturali per i suoi simili.
I delfini sono animali sociali che vivono in grandi gruppi, e la cattività non può sostituire la libertà di cui hanno bisogno. Al di là di tutta la retorica della longevità, ricordiamo, a tal proposito i tristi casi di Kiska, l’orca “più sola al mondo”, vissuta in cattività per oltre 40 anni; Mali, elefante asiatico che è stato per 50 anni nello zoo di Manila; Zoe, ultimo orango del Bioparco di Roma, che ha trascorso tutta la vita in gabbia. Per tutti loro solo la morte è stata l'occasione per uscire dai recinti.