Il Senato ha approvato il ddl Salvamare (che non è ancora legge). Marevivo: “Passo in avanti contro l’inquinamento marino”

Dopo il via libera dello scorso luglio da parte della Commissione Ambiente, il disegno di legge ha incassato l’ok dell’aula. Una misura che permetterà, tra le altre cose, ai pescatori di riportare a terra i rifiuti (soprattutto plastica) accidentalmente pescati in mare avviandoli allo smaltimento. Ora il testo ripassa alla Camera per l’approvazione definitiva.
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Federico Turrisi 10 Novembre 2021

Legge Salvamare, ci siamo quasi. Con 220 voti favorevoli, nessun voto contrario e 15 astensioni, nella giornata di ieri il Senato ha approvato con modifiche il ddl n. 1571 recante disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare. Per tutti, il ddl Salvamare per l'appunto.

Il disegno di legge, fortemente voluto dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, era già stato approvato dalla Camera nell’ottobre 2019, ma poi l’iter legislativo si era impantanato. Lo scorso luglio era poi arrivato finalmente il via libera della Commissione Ambiente del Senato. Dal momento che al testo approvato dalla Camera sono state apportate alcune modifiche da parte di Palazzo Madama, adesso è richiesto un ulteriore passaggio parlamentare per l’ok definitivo. Che, qualora arrivasse, rappresenterebbe un passo in avanti nella lotta contro il marine litter.

La legge Salvamare infatti porrebbe rimedio a un autentico paradosso. Al momento, i rifiuti accidentalmente pescati in mare e poi portati a terra da pescherecci e natanti sono considerati speciali, e non urbani. Una classificazione che introduce un regime troppo complicato a carico delle imprese di settore, e che costringe i pescatori – diventati loro malgrado degli "spazzini del mare", visto che tirano su dalle reti grandi quantitativi di rifiuti, soprattutto di plastica – a doversi sobbarcare pesanti costi di gestione.

"Siamo molto soddisfatti, ma ora non possiamo abbassare la guardia", afferma Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. "Continueremo a seguire l'iter legislativo per la sua approvazione definitiva, che ora più che mai è necessaria. Il mare infatti ha un ruolo decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Produce più del 50% dell'ossigeno che respiriamo, assorbe un terzo dell'anidride carbonica nell'atmosfera ed è un grande regolatore del clima con le sue correnti e maree. Tuttavia, per svolgere queste funzioni vitali deve essere in buona salute. L'approvazione di questo provvedimento sarebbe un segnale forte, la prima risposta concreta dell'Italia alla Cop26 di Glasgow".