In Sicilia scattano i razionamenti dell’acqua per l’allarme siccità: quali sono le soluzioni proposte

Una siccità che non si vedeva da oltre 100 anni sull’Isola. Queste le parole del vice presidente della Coldiretti Sicilia, nel mentro il Presidente di Regione Renato Schifani, aveva già dichiarato lo stato di calamità naturale a metà febbraio 2024 dopo 8 mesi di carenza idrica. Quali possono essere le soluzioni per fronteggiare il problema acqua che affligge 160 Comuni su 391 totali?
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Mattia Giangaspero 12 Marzo 2024

Finito il maltempo, torna la siccità. E tu ti chiederai: "Com'è possibile? È uno scherzo?" No è la verità e se vuoi comprendere di più il perché, anche dopo le costanti piogge di questo inizio marzo, si torna a parlare di siccità abbiamo scritto un articolo a riguardo in cui il Presidente di Anbi (Associazione idrica dei bacini italiani) ci spiega la situazione del nostro Paese.

Adesso però parliamo della siccità e soprattutto della siccità che sta attanagliando ormai da mesi la Sicilia. "Da quasi cento anno non si verificava una situazione simile nella Regione" ha comunicato il vicepresidente regionale di Coldiretti Sicilia Ignazio Gibiino ad Adnkronos. E infatti circa 850mila residenti nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani sono interessati da riduzioni della portata d'acqua comprese fra il 10% e il 45%.

Il Presidente di Regione, Renato Schifani, aveva già dichiarato lo stato di calamità naturale a metà febbraio 2024 dopo 8 mesi di carenza idrica su tutto il territorio siciliano. La proposta era arrivata dall'assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, dopo aver ascoltato le istanze degli agricoltori e degli allevatori della Regione. La Sicilia attualmente è "l’unica regione d’Italia e tra le poche d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche", come emerge da un comunicato stampa regionale.

Per far fronte alla crisi, il razionamento dell'acqua è diventato una realtà in molte parti dell'isola. Circa 160 Comuni sui 391 presenti nell'isola hanno aderito alla scelta di procedere con il "miglioramento della quantità idrica". Questo significa che l'acqua viene fornita per alcune ore al giorno o in determinati giorni della settimana, a seconda della gravità della situazione nelle diverse aree. Il razionamento ha lo scopo di assicurare che l'acqua sia disponibile per usi essenziali come bere, cucinare e igiene personale.

Attualmente le soluzioni per riuscire a far fronte a questa siccità non si limitano al solo razionamento, ma anche al miglioramento delle infrastrutture. L'obiettivo è migliorare le infrastrutture esistenti, come dighe e reti idriche, per ridurre le perdite e migliorare l'efficienza. L'altra soluzione è quella della desalinizzazione, ovvero dell'installazione di impianti di desalinizzazione per convertire l'acqua di mare in acqua dolce.

Sul territorio il Dipartimento dell'Agricoltura della Regione siciliana indica di incentivare maggiormente la raccolta delle acque piovane, oltre al relativo stoccaggio. E infine l'ultima soluzione è più un cambio di metodo della coltivazione. Infatti l'intenzione è anche quella di promuovere dove è poissibile pratiche agricole, come la coltura idroponica, che riducano il consumo di acqua.