Karate per bambini: perché fa bene e a che età iniziare

Aiuta a sviluppare la consapevolezza del proprio corpo, migliora la mobilità articolare e contribuisce ad acquisire una corretta postura. Ma c’è di più, Secondo l’UNESCO il karate è la disciplina sportiva che offre la migliore preparazione per bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni. Hai ancora dubbi se iscrivere o meno tuo figlio ad un corso di arti marziali?
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Gaia Cortese 26 Settembre 2020

Una lezione di karate inizia e termina con un saluto sul bordo del tatami. Un rituale che dà inizio e fine a una pratica da rispettare, un’arte marziale che ha molto da insegnare, più di quello che si potrebbe supporre. La parola karate significa “lotta a mani nude” (kara significa "vuoto", te "mano"); si tratta quindi di una tecnica di difesa personale, caratterizzata da colpi dati con i piedi e con le mani, che non prevede l’uso delle armi.

Karate come regola di vita

Uno sport di combattimento quindi, ma il karate è molto di più perché insegna valori morali che non tutti gli sport assicurano.

Il karate è una regola di vita, perché come ha insegnato il maestro Gichin Funakoshi nel 1956 lo studio del karate dura tutta la vita. L’allievo, infatti, ripete le varie tecniche con l’obiettivo di raggiungere la perfezione che, con ogni probabilità, non raggiungerà mai. Fondamentale nel karate è superare se stessi, più che gli altri, ed è per questo che diventa un apprendimento senza fine. Lungo questo percorso l’allievo impara a mettersi alla prova, ad accettare le nuove sfide e a gestire meglio le difficoltà, non solo sul tatami, ma anche nella vita. Quale migliore insegnamento per un bambino?

Karate: perché fa bene ai bambini

Quando si parla di benefici del karate bisogna considerare quelli dal punto di vista fisico e quelli dal punto di vista psicologico. Praticando questa arte marziale, i bambini imparano a conoscere il proprio corpo, a sviluppare l’attenzione e la prontezza dei riflessi. Le articolazioni e i muscoli acquistano forza e flessibilità, mentre si migliora la capacità di autocontrollo e la coordinazione dei movimenti di gambe e braccia.

Nell'ambito di una lezione di karate, i bambini  eseguono diversi esercizi di coppia e di gruppo. Questi esercizi insegnano a relazionarsi con gli altri, a lavorare insieme in un continuo confronto. Quelli che prima sono solo compagni di corso diventano poi quelli con cui confrontarsi nelle prime gare di kata o kumite: si impara così il rispetto per l'avversario, nel migliore approccio alla competizione sportiva.

Karate per bambini: a che età cominciare

Cominciare a praticare il karate fin da bambini è il modo migliore per garantire un buon sviluppo motorio e una corretta crescita personale. L’età migliore per iniziare corrisponde a quella scolare perché in questa fase delle crescita le capacità di coordinazione neuro-motoria sono maggiormente sviluppate; tuttavia, è possibile praticare karate anche a partire dai 4 anni, in una formula che viene chiamata gioco karate: in questo caso le lezioni hanno l'obiettivo di promuovere lo sviluppo motorio del bambino attraverso giochi ed esercizi di psicomotricità che permettono di apprendere i primi rudimenti del karate.

Il parere dell'esperto

Una lezione presso gli spazi di MCK DOJO Accademia arti Marziali, con l’istruttore di karate  Stefano Kettmajer

Abbiamo sentito sull'argomento il parere di Stefano Kettmajer, tecnico Fijlkam, presso la MCK DOJO Accademia arti Marziali: "Per spiegare ad un genitore che si approccia alla nostra disciplina con l’intento di iscrivere il proprio figlio, partirei da questo riconoscimento. L’UNESCO ha dichiarato il karate la disciplina sportiva che offre la migliore preparazione per bambini e ragazzi dai 4 ai 21 anni sotto molteplici aspetti complementari tra loro. Nello specifico, a livello fisico li aiuta a sviluppare la consapevolezza del proprio corpo attraverso l'esecuzione di esercizi propriocettivi; sviluppa la mobilità articolare di tutti i distretti corporei in maniera bilanciata; sviluppa la bilateralità nei movimenti di gambe e braccia; migliora e aiuta nel “mappare” a livello cerebrale una corretta postura e una corretta cinetica del movimento prevenendo infortuni in età adulta. 

Nell’ambito comportamentale insegna loro il rispetto delle regole, di se stessi e dei propri compagni, rafforza l’autostima e la sicurezza nei propri mezzi. Infine è considerato lo sport “inclusivo” per eccellenza in quanto è possibile coinvolgere in uno stesso corso tramite opportune metodologie persone normo dotate, bambini con difficoltà cognitive, bambini con la Sindrome di Down o disturbi dell’età evolutiva quali sindrome da deficit di attenzione e iperattività, fino a bambini affetti da autismo declinato nelle sue numerose tipologie. Il karate li supporta e li stimola nello sviluppo delle loro potenzialità integrandoli in un percorso comune agli altri bambini. Pertanto la domanda corretta non è “se iscrivere il proprio bambino a un corso di Karate”, ma bensì "per quale motivo non farlo!".