La carne coltivata diventa cibo per i cani: il progetto del Regno Unito e la scelta dell’Europa

Il Regno Unito è diventato il primo paese in Europa a dare il via libera alla carne coltivata per il cibo per animali domestici. Una startup ha iniziato la sperimentazione e superato tutti i test sanitari e l’ispezione rigorosa delle autorità Uk. Chissà se può essere questa la nuova frontiera del Pet Food.
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Mattia Giangaspero 1 Agosto 2024

La carne coltivata, o carne prodotta in laboratorio, sta guadagnando terreno dopo lo scetticismo del primo anno. Sempre più una reale alternativa sostenibile alla carne tradizionale, in alcuni Paesi. Un Paese su tutti è il Regno Unito il quale ha fatto un passo avanti significativo in questo campo, approvando l'uso della carne coltivata come ingrediente per il cibo per cani.

Una startup britannica di nome Meatly ha ricevuto l'approvazione dalle autorità inglesi che regolano la vendita di prodotti, sia di carne, sia di pollo, per gli animali. Si tratta così del primo caso al mondo. Per avere l'approvazione e superare il processo di ispezione Meatly ha collaborato strettamente con l'Agenzia per gli Standard Alimentari del Regno Unito (FSA), il Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali (Defra) e l'Agenzia per la Salute degli Animali e delle Piante (APHA).

La carne coltivata di Meatly è stata sottoposta a test approfonditi per garantire che sia sicura e salutare per gli animali domestici, risultando priva di batteri, virus, OGM, antibiotici, patogeni nocivi, metalli pesanti e altre impurità.

La rivoluzione del pet food

Meatly prevede di lanciare i primi campioni di cibo per animali contenenti carne coltivata entro la fine del 2024, con l'obiettivo di scalare la produzione a volumi industriali entro il 2026-27

Questo progetto potrebbe aprire la strada ad altre aziende nel settore del pet food nel Regno Unito e chissà che un domani non possa riguardare anche l'Europa e quindi l'Italia.

Per il momento l'Europa è stata più conservatrice e infatti deve ancora approvare in via definitiva il suo consumo umano o animale.  C'è da dire però che questa può essere la strada più corretta per inserirla gradualmente nella quotidianità delle persone e dei propri animali domestici. Allo stesso tempo, oltre al voler superare l'ostacolo culturale che c'è sulla carne coltivata, questa stessa, se adottata per i cani, porterebbe a una riduzione sostanziale anche delle emissioni di CO2 nella produzione di cibo. Infatti devi sapere che l'impronta ecologica di un cane è la stessa di quella di un essere umano. 

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Fonte | Plos One