La fibromialgia: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura questa sindrome

La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da un dolore diffuso che colpisce l’apparato muscolo scheletrico. Altri sintomi tipici di questa malattia reumatica sono stanchezza e insonnia. Come vedi, si tratta di manifestazioni simili ad altre patologie, perciò non è raro che i medici fatichino a formulare una diagnosi certa di questo disturbo. Di fibromialgia non si muore, ma non devi sottovalutarla perché può peggiorare la tua qualità di vita e portare alla depressione.
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Giulia Dallagiovanna 18 Giugno 2019
* ultima modifica il 28/09/2020

La fibromialgia, chiamata anche sindrome fibromialgica, è una malattia cronica e sistemica caratterizzata da un dolore diffuso al tuo apparato muscolo-scheletrico, ovvero il sintomo principale di questa condizione che può associarsi anche ad altri disturbi, come insonnia, alterazioni dell'umore o senso di affaticamento costante (astenia).

La fibromialgia è considerata una malattia reumatica extrarticolare e, pur essendo a volte confusa con l'artrite, non provoca l'infiammazione dei tessuti interessati. Si tratta di una patologia che colpisce una fetta importante della popolazione, costituita soprattutto da donne, ma è piuttosto difficile da diagnosticare, dato che non esistono valori alterati che possono essere individuati con un esame di laboratorio. Sarà il tuo medico, o meglio il reumatologo, a capire che quel dolore generalizzato che colpisce soprattutto i muscoli, unito a una forte e costante sensazione di stanchezza sono i segnali di un disturbo del quale non si conoscono ancora le cause esatte.

In ogni caso, non preoccuparti: di fibromialgia non si muore. Può diventare però un malessere molto invalidante che in alcuni casi conduce anche allo sviluppo di una forma di depressione o di disturbo d'ansia. Per questo è bene non sottovalutare il problema, dato che la tua qualità di vita potrebbe risentirne.

Cos'è la fibromialgia

La fibromialgia è una malattia reumatica che si manifesta principalmente con un dolore cronico diffuso e rigidità muscolare, oltre ad altri sintomi poco specifici che ne rendono complicata la diagnosi. È l'etimologia stessa del termine che può aiutarti a capire meglio questa patologia:"mialgia" significa appunto dolore ai muscoli (mios = muscolo, algia = dolore), mentre "fibro" sta ad indicare le strutture fibrose che li collegano, ovvero tendini e legamenti. Se è definita malattia sistemica, infatti, è proprio perché è il tessuto di tutto il corpo a essere interessato.

Di norma, si può parlare di fibromialgia quando sono presenti più sintomi nello stesso momento. Ed è per questa ragione che viene considerata una sindrome. Non si tratta però di un'infiammazione e non dovrai quindi confonderla con l'artrite, anche perché non provoca nessuna deformazione delle articolazioni o delle ossa. Meglio dunque parlare di una patologia reumatica che colpisce principalmente i tessuti molli. A differenza dei comuni reumatismi, però, è caratterizzata da un malessere diffuso e che non sembra avere un'origine ben precisa, ma che aumenta quando vengono premute determinate zone del corpo, chiamate anche tender points. Punti che non combaciano con quelli associati di norma ad altre patologie simili.

Le donne rappresentano circa il 90% dei malati di fibromialgia, che colpisce soprattutto persone in età adulta, perlopiù tra i 40 e i 60 anni. Sono 1,5-2 milioni gli italiani soggetti a questo disturbo, che può comparire dopo eventi scatenanti come traumi e infezioni o manifestarsi gradualmente, diventando più grave con il passare degli anni e causando forti disagi, non solo fisici ma anche riguardanti la sfera socio-affettiva.

Della fibromialgia non si conoscono le cause scatenanti, ma si ipotizza piuttosto un'origine multifattoriale, cioè legata a più aspetti. Inoltre, devi sapere che non esiste una cura definitiva: se soffri di questa sindrome i trattamenti attualmente disponibili saranno mirati ad alleviare i sintomi e permetterti così di convivere con la patologia, anche perché come ti dicevo non è mortale.

Cause e fattori di rischio

Le cause che provocano questa sindrome sono ad oggi ancora sconosciute. Secondo gli esperti, la responsabilità sarebbe di una serie di fattori che devono comparire contemporaneamente e che possono essere sia ambientali che già presenti nell'individuo. Ecco gli aspetti principali che possono determinare la comparsa della fibromialgia:

  • Predisposizione genetica: si sospetta che alcune mutazioni genetiche, sebbene non siano specifiche per questa sindrome, possano aumentare le probabilità di ammalarsi. Anche per questo, una storia familiare di fibromialgia aumenta il rischio di sviluppare la sindrome.
  • Infezioni: malattie infettive come la mononucleosi o il morbo di Lyme sono state associate alla comparsa della fibromialgia o all'aggravamento dei suoi sintomi.
  • Stress: disturbi come la sindrome da fatica cronica, l'ansia o la sindrome del colon irritabile, che aumentano il livelli di stress delle persone affette, potrebbero essere fattori determinanti che rendono i soggetti più predisposti alla fibromialgia. Lo stesso, inoltre, vale per lo stress fisico a cui si viene sottoposti in caso di eventi traumatici.
  • Alterazioni neurologiche: l'unica caratteristica che accomuna davvero tutti i pazienti sembra essere una soglia del dolore più bassa rispetto alla norma, perché sarebbe compromesso il modo in cui il cervello elabora gli stimoli di questo tipo. Tutto questo dipenderebbe, appunto, da un funzionamento anomalo dei neurotrasmettitori cerebrali.

Viste le statistiche di cui abbiamo parlato, capirai perché il fatto di essere donna possa costituire un fattore di rischio, così come la presenza di una malattia reumatica.

Sintomi

Come ormai avrai capito, il sintomo principale della fibromialgia è il dolore diffuso e cronico a livello di muscoli e scheletro. Di solito si tratta di un dolore sordo e costante, che può iniziare in una zona precisa, come le vertebre cervicali o le spalle, e poi espandersi in tutto il resto del tuo corpo in modo simmetrico. La sua intensità e il modo in cui si manifesta può però variare nel corso della giornata, anche in base agli sforzi che hai compiuto o alla posizione che hai assunto. Potrebbe dunque trasformarsi in bruciore, tensione, oppure rigidità. Il dolore causato dalla fibromialgia diventa solitamente più intenso quando si applica una pressione in quelle specifiche parti del corpo che, come ti anticipavo, sono chiamate tender points: in tutto sono 18 e in base alla tua reazione quando vengono toccati questi punti si potrà ottenere la diagnosi di fibromialgia.

Oltre che con il dolore, però, questa malattia reumatica si può manifestare con molti altri sintomi poco specifici, che possono essere associati ad altri disturbi. Tra questi troviamo:

  • insonnia
  • cefalea o emicrania
  • astenia
  • sindrome dell'intestino irritabile
  • dolori mestruali
  • apnea notturna
  • sindrome delle gambe senza riposo
  • depressione
  • ansia
  • parestesie (formicolii o sensazione di torpore a braccia e gambe)
  • stordimento
  • nausea
  • problemi di concentrazione

Diagnosi

Non esiste nessun tipo di esame che possa fornirti una diagnosi di fibromialgia: al limite, i test diagnostici potranno servire soltanto per escludere la presenza di altre malattie che si manifestano con sintomi simili.

Se dopo un'anamnesi approfondita il tuo medico sospetterà che tu possa soffrire di fibromialgia, allora ti suggerirà di rivolgerti a uno specialista reumatologo, che partirà innanzitutto dal dolore diffuso, verificando che sia presente da almeno 3 mesi e colpisca almeno 11 dei 18 tender points individuati dall’American College of Reumatology. È proprio il reumatologo che può formulare una diagnosi certa, alla quale però si arriva spesso dopo un percorso  molto lungo che costringe il paziente a ripetute visite specialistiche prima di riuscire a individuare la sindrome fibromialgica.

Trattamento

Poiché dalla fibromialgia non si può guarire definitivamente, il trattamento per questa sindrome prevede un approccio multidisciplinare: significa che le terapie riguarderanno diverse aree e saranno mirate ad alleviare i sintomi, in modo da migliorare la qualità di vita del paziente.

La terapia farmacologica per la fibromialgia consiste nella somministrazione di farmaci di vario tipo, a seconda dei bisogni della persona affetta: il tuo medico potrebbe prescriverti quindi degli analgesici per combattere il dolore, degli antinfiammatori non steroidei o dei miorilassanti per la rigidità causata dalla malattia. Se però le conseguenze includono anche l'area psicologica, potresti dover ricorrere a farmaci antidepressivi.

Oltre ai medicinali, però, chi soffre di fibromialgia può trovare sollievo anche dalla riabilitazione, molto utile sia per recuperare o non perdere tono muscolare che per ridurre la percezione del dolore, o dalla psicoterapia, un aiuto importante per poter affrontare i disagi che questa malattia può portare con sé. Allo stesso tempo, un'attività fisica leggera ma costante, abbinata a esercizi di stretching e tecniche di rilassamento, può aiutare ad allentare la tensione muscolare.

Tra quelle che vengono considerate terapie alternative, l'agopuntura ha finora dimostrato una buona efficacia, agendo direttamente sui 18 tender points che sono colpiti dal dolore provocato dalla fibromialgia e riuscendo ad alterare la produzione di vari neurotrasmettitori. Sono molti, infatti, i pazienti che ottengono benefici importanti da questa tecnica, peraltro senza effetti collaterali.

Ovviamente, a seconda della causa principale del tuo malessere, dovrai apportare modifiche al tuo stile di vita. Se ad esempio ti accorgi che lavorare tutto il giorno in un ufficio con l'aria condizionata ti crea problemi, dovrai chiedere di essere spostato oppure attrezzarti con vestiti adatti. Seguire una dieta che sia bilanciata, poi, fa parte dei comportamenti che potrebbero aiutarti: se hai dei dubbi, proprio qui su Ohga abbiamo già parlato degli alimenti consigliati in caso di fibromialgia, che possono contribuire a ridurre la sensazione di dolore.

Fonti| Associazione italiana sindrome fibromialgica; Humanitas

(Modificato da Alessandro Bai 10-9-2020)

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