La paura dell’abbandono: come si manifesta e da dove nasce

Potresti averla notata nel tuo partner, oppure essere tu stesso a soffrirne. Ma come mai vivi nel timore che le persone che hai attorno ti lascino? È molto probabile che la causa debba essere ricercata nella tua infanzia.
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Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
24 Settembre 2021 * ultima modifica il 24/09/2021

La sindrome dell’abbandono si manifesta di fronte alla minaccia, reale o temuta, di una separazione, con la conseguente convinzione (cosciente o meno) che si rimarrà soli per tutta la vita.

Cos'è e come si manifesta

Chi soffre di ansia da abbandono teme di non essere accettato e amabile e cerca di evitare tale pericolo rischiando di risultare possessivo, paranoico, di annientare se stesso per vivere in funzione della felicità dell’altro o di sviluppare una dipendenza affettiva. Questa sensazione di non essere accettato per ciò che si è porta a mettere sotto una lente di ingrandimento i propri comportamenti e a ritenersi responsabile di tutti i problemi che possono presentarsi nelle relazioni con gli altri.

Il timore di essere abbandonati si manifesta in tutte le relazioni intime o nella maggior parte di esse ed è legato alla paura che le persone importanti siano inaffidabili o instabili e di conseguenza non continueranno nel tempo a offrire presenza, sostegno, affetto, abbandonando la persona o “sostituendola” con qualcun altro “migliore” di noi.

Tale timore viene vissuto a causa dell’incapacità del soggetto di accettare che le relazioni possano finire e che l’altra persona possa allontanarsi. La persona che soffre di sindrome dell’abbandono cercherà in ogni modo di mantenere la relazione, nella convinzione che questo significhi “amare”.

Quello che prevale è evitare l’evento separazione “in sé” senza valutare le caratteristiche dell’altro o il tipo di relazione che si è instaurato.

Le cause

La paura dell’abbandono nasce da esperienze che si vivono durante l’infanzia. Il bambino non riesce ad attribuirsi la giusta importanza all’interno della relazione con il genitore a causa per esempio di rimproveri immotivati o incomprensioni, critiche, trascuratezza, un lutto subito in famiglia o ospedalizzazioni che hanno portato all’allontanamento della figura di riferimento.

L’ansia dell’abbandono può essere così forte da sfociare in attacchi di panico, attacchi d’ira incontrollabili, depressione o sentimenti di angoscia costante.

Queste esperienze vissute nell’infanzia avranno poi delle ripercussioni nella scelta e nella qualità delle relazioni in età adulta poiché rimane dentro di noi la paura di essere lasciati soli o di non essere capiti e apprezzati per ciò che si è.

Le conseguenze

La persona sarà portata a pensare che qualsiasi relazione sia destinata a finire. Questo pensiero può far nascere nel soggetto l’idea che sia meglio non instaurare relazioni significative per timore che queste finiscano. Una prima conseguenza della presenza di intensa paura di abbandono può essere dunque quella di non legarsi davvero agli altri, evitando ogni relazione intima.

Se invece una persona che sperimenta un forte timore dell’abbandono si lega a qualcuno solitamente è possibile riscontrare due differenti scenari.

Nel primo scenario la persona si legherà realmente a persone instabili, poco disponibili e inaffidabili finendo per confermare il suo timore iniziale. Nel secondo scenario invece, la persona può sperimentare una relazione stabile, ma il timore che questa possa finire potrebbe portarla a vivere con timore e preoccupazione tale relazione.

Come si gestisce

Il primo passo necessario per poter fare qualcosa per gestire questa sensazione è comprendere cosa sta succedendo nelle proprie relazioni e perché.

Il secondo passo implica cercare di mettere in atto dei cambiamenti nel proprio comportamento all’interno della relazione.

Un altro passo da poter fare è quello di esporsi, gradualmente, alle situazioni e alle sensazioni maggiormente temute.

Quando l’ansia da separazione sfocia in sentimenti di angoscia e di forte stress è opportuno intervenire attraverso il consulto con uno psicoterapeuta. Trovare se stessi e aumentare la propria autostima, attraverso un percorso psicologico, può aiutare a imparare a gestire la paura dell’abbandono e intraprendere delle relazioni sane e soddisfacenti.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…