Attacco di panico: cosa sono e cosa si deve fare per gestirlo

Nel mondo il 3% della popolazione ha sofferto di un disturbo di panico nella propria vita. In questi casi è indispensabile chiedere aiuto al medico o rivolgersi a uno specialista della salute mentale per recuperare appieno il proprio benessere fisico e psicologico, per prevenire l’isolamento sociale e gli altri disturbi d’ansia o depressivi che ne possono derivare.
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Maria Teresa Gasbarrone 10 Luglio 2023
* ultima modifica il 11/10/2023

Tutti noi abbiamo sperimentato nel corso della nostra vita l’ansia, quella sensazione di apprensione e paura in risposta a situazioni di stress che preparano il nostro corpo a una reazione. È del tutto normale e fisiologico che sia così. Quando invece l’ansia si presenta in maniera improvvisa, molto intensa, senza ragione e ci paralizza dalla paura, parliamo di attacco di panico.

Un attacco di panico è un breve periodo di estremo malessere, ansia o paura, che si manifesta in modo improvviso e con sintomi fisici ed emotivi. Questi possono essere anche molto intensi e a volte perfino invalidanti.

Spesso si tende infatti a usare l'espressione "andare nel panico" nel modo inappropriato, vediamo invece più da vicino cosa significa avere un attacco di panico, quali sono i sintomi e che cosa lo differenzia dall'ansia.

Cosa vuol dire andare in panico

L’attacco di panico è la comparsa improvvisa e inaspettata di un terrore molto intenso, che insorge di colpo, senza un’apparente causa scatenante, raggiunge il picco in pochi minuti e ha una durata di circa 5’-20’ (anche se alcuni possono durare fino a 1 ora).

Differenza tra attacco di panico e ansia

Non tutti conoscono nel dettaglio la differenza tra attacchi di panico e ansia: a volte si tende infatti a sovrapporre questi due condizioni. Vediamo perché non è corretto farlo.

L’ansia può essere definita come uno stato di allerta che si attiva nel momento in cui si percepisce un pericolo generico. L'ansia non è in sé una condizione patologia, anzi questa rappresenta la nostra miglior difesa a situazioni di stress o pericolo. Tuttavia, se l'ansia persiste anche in assenza di pericoli, allora si potrebbe soffrire di una forma d'ansia patologica o di un disturbo d'ansia generalizzato.

Ma, mentre l'ansia patologica è una condizione costante, l'attacco di panico insorge improvvisamente e nel momento in cui si manifesta può essere totalizzante.

Come si manifesta un attacco di panico

Durante l’attacco di panico si sperimentano spiacevolissimi sintomi fisici e chi ne soffre spesso racconta di aver paura di impazzire, di perdere il controllo, di avere un attacco cardiaco o di morire. L'attacco di panico è quindi qualcosa di ben diverso rispetto all'attacco d'ansia.

Un tipo di attacco di panico inaspettato è l’attacco di panico notturno in cui ci si sveglia dal sonno in stato di completo panico.

La presenza di attacchi di panico ricorrenti nel tempo configura quello che si chiama disturbo di panico: in questo caso il numero di attacchi è variabile e dipende dalla gravità del quadro.

Chi soffre di attacchi di panico inoltre può sviluppare nel tempo ansia e paura costanti di avere nuovi attacchi futuri e di non riuscire a gestirli. Ma vediamo più nel dettaglio i sintomi e la durata media di un attacco di panico.

Sintomi fisici

I sintomi fisici sono quelli tipici della risposta “attacco e fuga” che la preda ha di fronte a un ghepardo pronto ad azzannarla, né più né meno. Se non fosse per il fatto che di fronte a noi non c’è nessun ghepardo, o qualsiasi altro predatore della Savana.

Il cervello, il coordinatore di tutto il nostro corpo, crede di trovarsi di fronte a una minaccia imminente per la vita. A causa di ciò mette in allerta tutto il suo esecutivo (cuore, polmoni, intestino, muscoli e così via) che si coordinerà per consentirci o di attaccare il nemico o di scappare il più velocemente possibile.

L’attacco di panico è completo quando sono presenti 4 o più dei seguenti sintomi:

  • Palpitazioni;
  • Tremori fino a grandi scosse;
  • Sensazione di torpore o formicolio;
  • Vertigini, sensazione di instabilità, “testa vuota” o svenimento;
  • Sudorazione, brividi o vampate di calore;
  • Nausea o disturbi addominali;
  • Sensazione di mancanza d’aria o soffocamento;
  • Dolore o fastidio al petto.

Disturbi psicologici

I sintomi fisici sono accompagnati anche da sintomi psicologici e cognitivi, sensazioni drammatiche che rendono l’esperienza ancora più disorientante:

  • Paura di perdere il controllo e di impazzire;
  • Paura di morire;
  • Paura di avere una grave malattia;
  • Percezione del mondo esterno o di se stessi in maniera distorta;
  • Sensazione di irrealtà, di essere distaccati da se stessi, di guardarsi dal di fuori, o di essere spettatori.

Nei periodi fra un attacco di panico e l’altro, soprattutto se frequenti, si può vivere in uno stato di perenne tensione e ansia, si teme che i sintomi fisici si ripresentino e che siano la spia di una malattia non diagnosticata pericolosa per la vita come infartoepilessia o un tumore cerebrale nascosto.

Durata e frequenza

Un attacco di panico in genere dura tra i cinque e i venti minuti anche se saltuariamente può durare di più, sebbene difficilmente la durata di un attacco di panico supera un'ora.

La frequenza degli attacchi può variare notevolmente. Alcuni soggetti presentano attacchi ogni settimana, se non addirittura ogni giorno per mesi, mentre altri presentano numerosi episodi quotidiani, seguiti da settimane o mesi di remissione.

Cause scatenanti dell’attacco di panico

Purtroppo, per l’attacco di panico non esistono delle evidenti cause scatenanti e questo toglie il controllo della persona sul disturbo, perché lo rende inatteso e chi ne è colpito può essere investito dai sintomi da un momento all’altro. Nonostante ciò esistono dei fattori che potrebbero contribuire al disturbo:

  • Traumi. Violenze sessuali o lutti possono scatenare i sintomi subito dopo l’evento o anche in futuro.
  • Familiarità. La presenza di un parente di primo grado che soffre di attacchi di panico conferisce una familiarità positiva e un aumento del rischio di presentare il disturbo.
  • Squilibri biochimici. Le anomalie dei neurostrasmettitori (molecole prodotte nel cervello) potrebbero spiegare perché alcuni sviluppano gli attacchi rispetto agli altri.
  • Sensibilità alla CO2. Respirare aria con elevati livelli di CO2 può scatenare un attacco.
  • Tendenze pessimistiche. La tendenza a soffermarsi su sintomi fisici anche lievi mette in allerta il sistema nervoso che può provocare l’attacco.

Come si diagnostica un attacco di panico

Secondo il DSM-5, ovvero il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la diagnosi di disturbo di panico è possibile in presenza di almeno quattro di questi elementi:

  • Palpitazioni o tachicardia;
  • Sudorazione;
  • Tremori;
  • Sensazione di fiato corto o di fatica nel respirare;
  • Sensazione di soffocamento;
  • Dolore retrosternale;
  • Nausea o dolori addominali;
  • Vertigini, sensazione di instabilità, testa leggera o sensazione di svenimento;
  • Brividi o vampate di calore
  • Parestesie (sensazioni di formicolio o di intorpidimento)
  • Derealizzazione (sensazioni di irrealtà) o depersonalizzazione (sentirsi separato da se stesso);
  • Sensazione di perdita del controllo o di impazzire;
  • Paura di morire

Inoltre per diagnosticare la presenza di attacchi di panico bisognerebbe riscontrare nella persona una sensazione di paura persistente di manifestare nuovi attacchi di panico almeno per un mese, con evidente riduzione della qualità di vita del soggetto. Ad esempio con la riduzione significativa della vita sociale, o lavorativa.

Come trattare l'attacco di panico

Durante un attacco è difficile mantenere la lucidità ma col tempo potrai riconoscere queste sensazioni spiacevoli e diventerai più consapevole su come gestirle.

Quello che puoi fare durante un attacco di panico è:

  • Se ti è possibile, rimani nel posto in cui ti trovi. Se sei in macchina accosta o trova un parcheggio e rimani lì. L’attacco potrebbe durare diversi minuti.
  • Respira e fallo lentamente e profondamente. Ti parrà una sciocchezza perché in quel momento ti sembrerà di impazzire o peggio di morire, ma se cerchi di fare dei bei respiri profondi con il diaframma gonfiando la pancia, questi ti aiuteranno a rallentare i battiti e diminuiranno l’ansia durante l’attacco. Panico e ansia peggiorano se si respira troppo velocemente. Conta fino a tre in ogni inspirazione e cerca di svuotare i polmoni più che puoi.
  • Ricorda a te stesso che la tua paura non è realistica, i pensieri e le sensazioni terrificanti alla fine passeranno, e starai bene.
  • Non cercare di controllare l’attacco perché potrebbe peggiorare la frustrazione della perdita di controllo. Aspetta che passi e ripetiti che starai bene.
  • Non concentrarti sulla catastrofe imminente. Pensa a un luogo o una situazione che ti fa stare tranquillo e concentrati su di essa, pensa ai dettagli, i colori e le sensazioni. Se non ci riesci, puoi concentrati su qualcosa di concreto, chiaramente visibile e non minaccioso (ad esempio l’orologio al polso o un albero davanti a te).

Se invece non sei tu ad avere un attacco di panico, ma sei vicino a qualcuno che lo sta avendo, puoi provare ad aiutarlo, anche se potrebbe non essere semplice. In queste situazioni potrebbe però tornarti utile seguire queste indicazioni:

  • Mantieni la calma, pensando che è un momento che può superare col tuo aiuto;
  • Accompagnalo in un posto tranquillo, possibilmente lontano da altre persone
  • Tranquillizzalo, rassicurando sul fatto che può capitare di andare in panico, a volte anche senza sapere il perché;
  • Respira insieme a lui, cercando di sincronizzarvi, buttando l’aria fuori con la bocca lentamente;
  • Cerca di assecondare eventuali richieste pratiche, quali sedersi su una panchina, bere un bicchiere d’acqua oppure fare una telefonata a qualcuno che potrebbe essere d’aiuto.

Come prevenire e come curare un attacco di panico

La terapia dell’attacco di panico è di tipo psicologico e con i farmaci. Tieni presente che, se s’interviene precocemente, l’attacco di panico e il disturbo di panico possono essere trattati e si può recuperare il proprio stato di benessere fisico e psicologico.  Chi chiede aiuto non è un debole o tutto ciò che comporta lo stigma purtroppo ancora presente circa la salute mentale.

Solo andando a intervenire sulla propria salute mentale attraverso uno specialista si può  infatti lavorare per prevenire e ridurre sempre di più gli attacchi di panico, così da rimuovere le cause che ne sono all'origine. Vale la pena ricordare che non c’è nulla di cui vergognarsi. È importante cercare aiuto e trattare precocemente il disturbo, ne va della qualità della nostra vita.

Tra un attacco e l’altro si può infatti vivere in costante tensione: potrebbe perciò essere utile inserire nella propria quotidianità delle attività che aumentino la capacità di rilassamento e consapevolezza come la meditazione, lo yoga, l’attività fisica aerobica (contribuiscono a ridurre lo stress e stimolano il cervello a rilasciare la serotonina, l’ormone della felicità).

Ricordiamo, infine, che anche può essere d'aiuto – ma non ovviamente risolutivo – anche seguire una dieta sana ed equilibrata, evitando cibi processati e zuccherati, caffè, alcol e fumo.

Fonti| DSM V – Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi mentali – Quinta edizione; Istituto Superiore di Sanità (ISS)Ministero della Salute; Msd; Ospedale Maria Luigia; Santagostino Psiche

(Scritto dalla Dottoressa Roberta Kayed il 17 settembre 2019
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 10 luglio 2023)

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