La storia di Brisbane la prima capitale Australiana a sperimentare la siccità già nel 2007 

Hai presente quelle immagini dei terreni spaccati, che mostrano la carenza d’acqua e l’arrivo della siccità? Ecco, possiamo dire che questo tipo di immagine o scatto sia diventato un po’ simbolo della crisi climatica e allora perché non risalire a uno di questi primi scatti di una terra spaccata e arida? In questa terza puntata mensile di Terra a Fuoco ti racconterò la storia di Brisbane, la prima Capitale australiana a sperimentare i livelli record di siccità nel 2007.
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Rubrica a cura di Mattia Giangaspero
30 Aprile 2024

Quante volte senti la parola siccità e quante volte questa viene attribuita a città o regioni italiane? Ormai sono anni che viviamo periodi senz'acqua e, anche se la speranza è quella di risolvere questa situazione migliorando le infrastrutture, come invasi e bacini, per evitare una maggiore dispersione idrica, forse è anche ora di osservare più da vicino come altri Paesi hanno gestito le loro peggiori siccità a livello storico. Sappiamo come sia una delle conseguenze della crisi climatica e per questo motivo il primo passo è quello di provare a ridurre il più possibile le emissioni di CO2, ma se dovesse colpirci al punto tale da non avere più acqua?

Nella terza puntata di Terra a fuoco raccontiamo di come la cittadina di Brisbane, nel lontano 2007 sia stata la prima capitale dell’Australia a sperimentare le restrizioni idriche di livello 5 a causa di una siccità record. Stiamo parlando di circa 1.8milioni di persone che, da un giorno all’altro, non hanno più potuto: lavare le auto, mentre i loro giardini potevano essere irrigati solo due volte a settimana.

Quello che vede nella foto scattata da Jonathan Wood il 10 aprile 2007, è il resto di un pesce che giace sul sul terreno spaccato presso la diga di Wivenhoe, la principale fonte di acqua della regione di Brisbane. Come vedete, però, di acqua non era rimasta neanche una goccia.

Sempre secondo il piano l’acqua cittadina non poteva essere utilizzata per riempire le piscine e le famiglie che utilizzavano più di 800 litri al giorno ricevevano una nota per verificare il proprio utilizzo dell'acqua.

L’obiettivo era risparmiare 140 megalitri di acqua al giorno e chi non lo rispettava rischiava una sanzione giornaliera di 150 dollari. Inoltre i residenti della capitale australiana dovevano affrontare anche un rincaro della bolletta dell’acqua pari al 150% in più rispetto a quanto pagavano.

Inoltre dal 2008 i prezzi dell’acqua aumentarono tra il 13 e il 22%, ovvero una media di 71 dollari all’anno. Non solo. Nei 5 anni successivi il costo annuale dell’acqua di una famiglia media aumentò da 355 a 876 dollari, con un aumento del 147%.

Il commissario per l’acqua della regione di Brisbane, Elizabeth Nosworthy, aveva affermato che "l’aumento dei prezzi è giustificato perché l’investimento di 8 miliardi di dollari in nuove infrastrutture avrebbe garantito l’acqua a lungo termine".

Cosa ha salvato Brisbane dal collasso? La natura, quella estrema. Conosciamo storicamente come si caratterizza il clima australiano. Quando deve piovere, i periodi di precipitazioni non sono mai brevi, anzi a Brisbane ha piovuto per circa 3 settimane intensamente con picchi di acqua alta fino a 4.5 metri. Una delle piogge torrenziali più vicine a quel periodi di siccità del 2007, fu quella del 2011. Quell’anno il ciclone Tasha allagò l’intera città e molte strutture finirono addirittura sott’acqua.

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Il mio percorso di studi è iniziato a Milano nel 2016 dove, all’Università Cattolica, ho frequentato la triennale in Linguaggi dei altro…