L’agenzia internazionale per l’energia pubblica il World Energy Outlook (WEO) 2023: molte buone notizie, ma ancora combustibili fossili

L’ente che si occupa di facilitare il coordinamento delle politiche energetiche dei Paesi membri per assicurare la stabilità degli approvvigionamenti energetici e garantire lo sviluppo economico ha pubblicato il suo rapporto annuale: il World Energy Outlook. Tantissime buone notizie per il mercato delle rinnovabili.
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Francesco Castagna 24 Ottobre 2023

Sono buoni gli scenari futuri per il mercato delle rinnovabili, anzi, ottimi. Il 24 ottobre, precisamente alle sei del mattino, l'Agenzia internazionale per l’energia ha pubblicato il World Energy Outlook 2023. Il documento quest'anno mostra scenari molto promettenti. "I grandi cambiamenti in atto oggi porteranno a un sistema energetico globale notevolmente diverso entro la fine di questo decennio", con questa frase si apre l'introduzione al documento di quest'anno. Gli autori del documento spiegano che le tecnologie energetiche pulite stanno andando incontro a una fenomenale ascesa. Tra queste, spiccano l'energia solare, l'energia eolica, le auto elettriche e le pompe di calore che stanno ridisegnando il modo in cui diamo energia a tutto:  fabbriche e veicoli, elettrodomestici e sistemi di riscaldamento.

Un segnale di speranza, quindi, perché il World Energy Outlook è la fonte più autorevole globale di analisi e di proiezione dell'energia. Gli autori del testo descrivono un sistema energetico nel 2030 in cui le tecnologie pulite svolgono un ruolo significativamente maggiore rispetto ad oggi. È bene ricordare che l'organismo segnala come servano comunque maggiori sforzi per mantenere l'obiettivo di aumento della temperatura globale entro 1,5 °C. Tuttavia queste previsioni si basano esclusivamente sulle attuali decisioni politiche dei governi internazionali, e potrebbero migliorare qualora i leader di tutto il mondo mantenessero i propri impegni sulle politiche ambientali.

Ma quali sono le principali novità presentate nel nuovo report? Le riportiamo qui:

  • un numero quasi 10 volte superiore di auto elettriche in circolazione in tutto il mondo
  • il solare fotovoltaico che genera più elettricità di quanta ne produca attualmente l'intero sistema elettrico degli Stati Uniti
  • la quota delle rinnovabili nel mix elettrico globale vicina al 50%, rispetto all'attuale 30% circa
  • le pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento elettrici che superano le caldaie a combustibili fossili a livello globale
  • il triplo degli investimenti in nuovi progetti eolici offshore rispetto a quelli in nuove centrali elettriche a carbone e a gas
  • per la prima volta la quota dei combustibili fossili nell'approvvigionamento energetico globale scenderà al 73% entro il 2030, quando finora è rimasta ferma all'80%
  • Nuovo record per le rinnovabili: con 500 GW di capacità installata nel 2023
  • I biocombustibili si riducono per la forte competizione dell'elettrico e per la maggior efficienza nel trasporto navale e aereo, quest'ultimo in diminuzione anche per le scelte ambientali dei passeggeri
  • Le politiche sono centrali e stanno andando nella giusta direzione in tutti i paesi. Tuttavia, la IEA sottolinea che è il momento di accelerare per poter raggiungere l'1,5°C (attualmente la direzione è 2,4°C). Obiettivo raggiungibile solo se non si permette di frammentare ulteriormente il mondo e i mercati.
  • Gli investimenti in nuovi progetti eolici offshore saranno tre volte superiori a quelli in nuove centrali elettriche a carbone e a gas
"La transizione verso l'energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di ‘se', è solo una questione di ‘quanto presto' – e prima è, meglio è per tutti noi", direttore esecutivo dell'AIE, Fatih Birol

C'è una nota dolente però, perché il report segnala come "allo stato attuale, la domanda di combustibili fossili è destinata a rimanere troppo alta per mantenere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5 °C. Questo rischia non solo di peggiorare gli impatti sul clima dopo un anno di caldo record, ma anche di minare la sicurezza del sistema energetico, costruito per un mondo più fresco e con meno eventi meteorologici estremi".

Matteo Leonardi, Co-Fondatore & Co-Direttore Esecutivo, Politiche Nazionali – ECCO, Il think tank italiano per il clima, ha detto: "L’Outlook 2023 della IEA è tutto sulla decarbonizzazione. Non c’è un’altra energia. Un lavoro contro i luoghi comuni dell’immobilismo climatico: la transizione è in atto a livello globale e l’obiettivo 1.5°C è possibile, ma a condizione che le politiche rafforzino la transizione su: solare, elettrificazione, strategia industriale e sostenibilità sociale. Non serve una politica polarizzata sul clima, ma scelte capaci di presentare una strategia in queste quattro dimensioni".

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